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Apocalisse, il giorno dopo - Baskerville

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D ANELE P UGLIESE, APOCALISSE, IL GIORNO DOPO<br />

infernali e figure sataniche o attribuib<strong>il</strong>i a vulcani,<br />

terremoti, inondazioni, uragani, valanghe e frane.<br />

Il fenomeno naturale del maelström, <strong>il</strong> gorgo causato<br />

dalla marea lungo la costa atlantica della Norvegia nei<br />

pressi delle isole Lofoten, che nell’Ottocento, esagerandone<br />

volutamente la forza, ha eccitato la fantasia di Jules Verne,<br />

nel romanzo Ventim<strong>il</strong>a leghe sotto i mari, e soprattutto di Edgar<br />

Allan Poe con <strong>il</strong> racconto Una discesa nel Maelström, e che<br />

potrebbe, a detta di qualcuno, aver ispirato l’episodio del<br />

gorgo di Cariddi affrontato da Ulisse, ha lasciato <strong>il</strong> suo<br />

spazio a immaginazioni assai più terrifiche fondate su non<br />

meno reali fenomeni.<br />

Nel 1985 la rivista “Nature” descrive per la prima volta<br />

<strong>il</strong> “buco dell’ozono”. Siamo in presenza di un fenomeno<br />

naturale esistito da sempre, che tuttavia, ha subito<br />

profonde trasformazioni a causa delle emissioni di anidride<br />

carbonica in atmosfera da parte dell’uomo, divenendo un<br />

rischio reale per arginare <strong>il</strong> quale sono stati molto<br />

parzialmente presi provvedimenti dalla comunità<br />

internazionale e che davvero costituisce una spada di<br />

Damocle sulla testa dell’umanità fino al punto di farne<br />

derivare la stessa sopravvivenza.<br />

La circolazione invernale dell’atmosfera ai poli terrestri<br />

assomiglia a un grande vortice: una massa d’aria fredda<br />

circola intorno ai poli isolata dal resto dell’atmosfera<br />

durante molti mesi dell’anno. In primavera un afflusso di<br />

aria carica di ozono proveniente dalle zone tropicali dove<br />

la radiazione solare è più intensa interrompe quel vortice.<br />

L’ozono, infatti, si forma in seguito alle reazioni chimiche<br />

provocate dai raggi del Sole a contatto con la stratosfera<br />

laddove essi sono più intensi. Da qui, alle grandi altezze<br />

della stratosfera, l’ozono si sposta verso altitudini minori<br />

sopra ai poli. Nella stagione calda <strong>il</strong> Sole al polo riscalda <strong>il</strong><br />

suolo e l’aria sovrastante povera di ozono, facendola risalire<br />

fino alla stratosfera, dove rende più rarefatto lo strato ricco<br />

di ozono, spostandolo anche lateralmente. In altre parole lo<br />

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