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Apocalisse, il giorno dopo - Baskerville

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D ANELE P UGLIESE, APOCALISSE, IL GIORNO DOPO<br />

realtà: basta un black out, e tutto <strong>il</strong> progresso di cui ci siamo tanto<br />

inorgogliti [...] si dissolve [...] senza l’energia elettrica tutta la nostra<br />

struttura di vita andrebbe in pezzi [...]. Non siamo mai stati così<br />

vulnerab<strong>il</strong>i [...]. E intanto, rannicchiati nella nostra barca che scivola<br />

lungo <strong>il</strong> fiume, rifiutiamo di pensare all’oscura profondità che c’è sotto<br />

[...] soprattutto [...] la morte. Abbiamo paura di invecchiare, ci<br />

sforziamo di rimanere giovani a tutti i costi, respingiamo la<br />

consapevolezza che un <strong>giorno</strong>, inevitab<strong>il</strong>mente, saremo esclusi dalla<br />

società [...] e dalla vita. Come ha detto Mitscherlich “si vorrebbe vivere<br />

senza invecchiare, e invece si invecchia senza vivere”.<br />

Quella morte di cui, secondo Ph<strong>il</strong>ippe Ariès, gli uomini<br />

«non hanno mai avuto veramente paura», adesso invece è<br />

diventata un’angoscia che ci soffoca: «Ormai – nota ancora<br />

Rosellina Balbi – la paura individuale della morte si è<br />

d<strong>il</strong>atata nella paura collettiva, apocalittica, della fine<br />

dell’umanità».<br />

Cita George Sand che nel 1872 scriveva a Ernest Renan<br />

e a Pierre-Eugène Berthelot di strumenti del terrore con cui<br />

«far saltare in aria <strong>il</strong> pianeta per farla finita» e Italo Svevo<br />

che nella Coscienza di Zeno del 1923 immaginava<br />

quell’«esplosione enorme che nessuno udrà e la Terra,<br />

ritornata alla forma di nebulosa, errerà nei cieli».<br />

Questa sì è la Grande Paura, per esorcizzare la quale<br />

«ci rifugiamo nelle m<strong>il</strong>le paure di ogni <strong>giorno</strong>, piccole e<br />

meno piccole [...]. Ma la Grande Paura, ci piaccia o no, è<br />

dentro di noi». L’invito di Rosellina Balbi è a farsi aiutare<br />

dalla paura per avvertire la minaccia e a non farsi<br />

paralizzare da essa: l’immob<strong>il</strong>ità e l’inerzia non sono mai<br />

una soluzione.<br />

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