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Apocalisse, il giorno dopo - Baskerville

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D ANELE P UGLIESE, APOCALISSE, IL GIORNO DOPO<br />

assoluti ai quali subordinare ogni azione ricorrendo alla<br />

violenza. Per Popper, scrive Verra, «l’utopia per <strong>il</strong> suo<br />

carattere di progetto statico e totale genera al tempo stesso<br />

frustrazione e violenza e ha quindi un esito totalitario».<br />

Abbiamo accennato al rapporto che l’utopia ha con <strong>il</strong><br />

pensiero mitico e religioso, con le età dell’oro, i periodi<br />

della felicità e dell’innocenza, le Gerusalemme celesti. A<br />

differenza del mito,<br />

l’utopia non prospetta un ritorno a uno stato originario,<br />

cronologicamente o psicologicamente anteriore a quello storico, quanto<br />

piuttosto descrive o progetta un mondo storico alternativo rispetto a<br />

quello esistente. Anche se spesso l’utopia esalta una maggiore semplicità<br />

di vita e di costumi e un atteggiamento non di dominio, ma di<br />

conc<strong>il</strong>iazione con la natura, questo stato di felicità non appare come<br />

originario o gratuito, ma come frutto di un sapiente ordinamento che<br />

l’uomo ha saputo darsi e mantenere, a differenza di quanto è avvenuto<br />

nella realtà storica a noi conosciuta.<br />

Queste considerazioni di Verra ci riportano ai nessi tra<br />

utopia ed escatologia, e quindi alla relazione della prima<br />

con l’idea di fine del mondo.<br />

Per Verra è indispensab<strong>il</strong>e cogliere la differenza tra<br />

l’una e l’altra: l’escatologia ipotizza un’iniziativa divina,<br />

l’utopia invece l’affida alla volontà dell’uomo, al punto tale<br />

che può essere definita con Martin Buber «l’immagine<br />

ottimale della società in cui non operano altri fattori<br />

all’infuori della volontà umana» 89.<br />

Di più: è proprio con l’attenuarsi delle speranze<br />

escatologiche che storicamente sono fiorite le utopie,<br />

mentre solo <strong>dopo</strong> la Rivoluzione francese «molta utopia<br />

politica ha ereditato e incarnato, secolarizzandola, la carica<br />

escatologica del cristianesimo».<br />

Nel trattare sim<strong>il</strong>itudini e divergenze fra utopia ed<br />

escatologia, Verra ricorda Critique and justification of utopia di<br />

89 MARTIN BUBER, Pfade in Utopia, Heidelberg, 1950, tr. it. Sentieri in Utopia,<br />

M<strong>il</strong>ano, edizioni Comunità, 1967.<br />

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