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Apocalisse, il giorno dopo - Baskerville

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D ANELE P UGLIESE, APOCALISSE, IL GIORNO DOPO<br />

una “idea” che può farsi varco nella mente di un individuo<br />

o estendersi a comunità più o meno vaste e prendere forme<br />

anche assai diversificate fra loro come si è tentato di<br />

<strong>il</strong>lustrare nelle pagine precedenti.<br />

Solo un’idea, o una parola se si preferisce. Ma, come ha<br />

scritto Joseph Roth:<br />

[...] le parole sono più potenti delle azioni – e spesso rido quando sento<br />

l’amata frase: “Fatti e non parole!”. Quanto sono deboli i fatti! Una<br />

parola rimane, un fatto passa! Di un fatto può essere autore anche un<br />

cane, ma una parola può essere pronunciata soltanto da un uomo. Il<br />

fatto, l’azione, è solo un fantasma se lo si confronta con la realtà, e<br />

persino con la realtà immateriale della parola. L’azione sta alla parola<br />

press’a poco come le ombre bidimensionali del cinema stanno all’uomo<br />

vivo tridimensionale, oppure, se preferite, come la fotografia<br />

all’originale 218 .<br />

Dunque merita considerarla. Quest’idea essenzialmente<br />

consiste nel timore, o nella paura, o in qualche caso anche<br />

in una speranza, in un auspicio, in una eccitata attesa, che<br />

l’intero genere umano scompaia, cioè perisca, per cui ad<br />

esser rigorosi si dovrebbe espungere da essa ogni<br />

rappresentazione che presuma la permanenza anche di un<br />

solo sopravvissuto, o <strong>il</strong> salvataggio di una provvidenziale<br />

Arca su cui si siano messe in salvo coppie di tutte le specie<br />

viventi capaci così di riprodursi e dar seguito e continuità al<br />

mondo (ne è una testimonianza la navicella del f<strong>il</strong>m<br />

Operazione Moonraker della fortunata serie di 007).<br />

Come si è potuto vedere, assai raramente la<br />

raffigurazione è così drastica ed assoluta e, a parte gli<br />

eserciti di zombie che si trascinano <strong>dopo</strong> la deflagrazione<br />

universale, prendono semmai <strong>il</strong> sopravvento due sfasamenti<br />

concettuali: quello che nelle cupe sorti di un individuo e<br />

quello che nel declino di una tradizione alla quale si<br />

218 JOSEPH ROTH, Beichte eines Mörders, erzählt in einer Nacht, Amsterdam, Allert de<br />

Lange, 1936, tr. it. Confessione di un assassino, di Barbara Griffini, M<strong>il</strong>ano,<br />

Adelphi, 1982 5<br />

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