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Apocalisse, il giorno dopo - Baskerville

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D ANELE P UGLIESE, APOCALISSE, IL GIORNO DOPO<br />

banale a provocare una reazione a catena che conduce<br />

verso la catastrofe globale, che per certi versi rimanda a<br />

Terra! (1983) di Stefano Benni, che narra <strong>il</strong> mondo <strong>dopo</strong><br />

una guerra nucleare causata da un topo.<br />

Nel novero vanno poi messi L’ombra dello scorpione (The<br />

Stand, 1978) di Stephen King, Ricordatevi di noi (You must<br />

remember us, 1980) di Leonard Daventry; Il simbolo della<br />

rinascita (The Postman, 1985) di David Brin, post apocalittico;<br />

Tenebre (Swan Song, 1987) di Robert McCammon; La grande<br />

onda (The Rift, 1999) di Walter Jon W<strong>il</strong>liams; La strada (The<br />

Road, 2006) di Cormac McCarthy; I figli di Armageddon<br />

(Armageddon’s Ch<strong>il</strong>dren, 2006) di Terry Brooks.<br />

I sopravvissuti tornano in Metro2033 (2002) di Dmitry<br />

Gluchowsky, che narra degli ultimi superstiti della guerra<br />

nucleare che ha provocato l’estinzione della vita umana<br />

sulla superficie terrestre, rifugiatisi nella metropolitana di<br />

Mosca; e in L’ultimo degli uomini (Oryx and Crake, 2003) di<br />

Margaret Atwood, che riesuma <strong>il</strong> tema del virus con cui<br />

viene quasi completamente distrutta la razza umana in una<br />

Terra infestata da animali mutanti, ma dove tutto ciò è<br />

stato causato dall’alterazione del riscaldamento globale e<br />

dall’inquinamento. Il buco dell’ozono è invece la causa<br />

delle apocalittiche condizioni di vita sul pianeta narrate in<br />

35 miglia a Birmingham (Birmingham, 35 M<strong>il</strong>es, 2008) di James<br />

Braziel. Anche Il quinto principio (2009) di Vittorio Catani, è<br />

incentrato sul degrado ambientale prossimo venturo, a cui<br />

si associa la decadenza economica, sociale ed etica ed a cui<br />

fanno da contrappunto gli EE (Eventi Eccezionali),<br />

inspiegab<strong>il</strong>i catastrofi che violano le leggi fisiche.<br />

Affascinante l’ipotesi di I predatori del suicidio (The Suicide<br />

Collectors, 2008) di David Oppengard, nel quale la specie<br />

umana si dirige verso l’estinzione a causa di una epidemia<br />

di suicidi.<br />

In questa carrellata assolutamente incompleta di titoli<br />

apocalittici, e distaccandoci dal genere fantascientifico che<br />

prevale in essi, ci preme inserire due libri che meritano una<br />

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