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Apocalisse, il giorno dopo - Baskerville

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D ANELE P UGLIESE, APOCALISSE, IL GIORNO DOPO<br />

apocalittica moderna e contemporanea della società borghese in crisi –<br />

nella sfera profana delle arti, della letteratura, del pensiero f<strong>il</strong>osofico, del<br />

costume; non comporta necessariamente la fine del carattere mondano<br />

della esistenza umana, ma può anche assumere <strong>il</strong> carattere sociale e<br />

politico della fine di un certo mondo storico e dell’avvento di un mondo<br />

storico migliore, com’è <strong>il</strong> caso della apocalittica marxista; non è<br />

necessariamente esplicitato nella coscienza degli operatori storici che ne<br />

sono coinvolti, ma può in modo più o meno implicito manifestarsi nella<br />

loro Stimmung, nella loro condotta, nell’orientamento e nella tonalità<br />

affettiva dei loro pensieri; e infine non si riferisce necessariamente a<br />

movimenti collettivi, a orientamenti complessivi di un’epoca o di una<br />

data società, ma può concernere in modo particolare un singolo<br />

operatore storico che, nel quadro di determinati condizionamenti<br />

ambientali, inaugura o rinnova una determinata sensib<strong>il</strong>ità culturale<br />

della fine. 220<br />

Nel suo scritto, De Martino motivava la necessità di<br />

svolgere una ricerca sull’argomento con la «constatazione<br />

banale che l’epoca moderna e contemporanea palesa un<br />

rinnovato interesse per le apocalissi culturali» derivante dal<br />

fatto che «almeno una parte della cultura della società<br />

borghese si trova oggi variamente impegnata in una<br />

particolare modalità storica di apocalittica, cioè di perdita e<br />

di distruzione del mondo: una apocalittica che, come si è<br />

già accennato, si riflette nella vita culturale e nella<br />

disposizione degli animi e delle menti».<br />

L’etnologo napoletano mette a confronto quattro tipi<br />

distinti di documenti apocalittici: 1. quello dell’Occidente<br />

moderno e contemporaneo, e cioè <strong>il</strong> tema della fine sia<br />

come espressione diretta della crisi della società borghese,<br />

sia come fine della società borghese nella prospettiva della<br />

apocalittica marxista; 2. quello della tradizione giudaico-<br />

220 ERNESTO DE MARTINO, Apocalissi culturali e apocalissi psicopatologiche, in «Nuovi<br />

Argomenti», n. 69-71, lug.-dic. 1964, da cui, salvo diversa indicazione, sono<br />

tratte le citazioni del presente capitolo. Nel testo originale vi sono due refusi qui<br />

corretti: «quale che sia poi <strong>il</strong> modo col quale...» era stato scritto «qualche che<br />

sia...»; «ma può concernere in modo particolare un singolo operatore storico...»<br />

laddove compariva «<strong>il</strong> modo particolare».<br />

235

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