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Apocalisse, il giorno dopo - Baskerville

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D ANELE P UGLIESE, APOCALISSE, IL GIORNO DOPO<br />

generale insicurezza, tutto ciò induceva alcuni a «darsi la<br />

morte per la disperazione di non poter sopportare gli oneri,<br />

altri trattenuti in vita dalla pazienza più che dal piacere».<br />

Il Terrore, o la Grande Paura, fu inevitab<strong>il</strong>e se si<br />

considera che furono uccise quarantam<strong>il</strong>a persone, ma fu<br />

anche la conseguenza «di una Grande Speranza delusa»,<br />

del «solito sogno m<strong>il</strong>lenaristico» 201.<br />

Anche in questa occasione un ruolo fondamentale lo<br />

ebbero le voci: dicerie, segnalazioni, favoleggiamenti,<br />

credenze, attese, sospetti. La gente scoprì «che la rabbia è<br />

l’unica forma in cui sofferenza e paura si placano e<br />

l’impotenza si trasforma in furia devastatrice» 202.<br />

Altra rivoluzione, altra paura: quella parigina del 1848<br />

che, scrive Giorgio Candeloro,<br />

diffuse nella borghesia di tutta l’Europa un senso di allarme, e poi di<br />

profonda paura per <strong>il</strong> socialismo, poiché sembrò dar corpo a quel vago<br />

timore di una rivoluzione sociale che già da alcuni anni si era diffuso ed<br />

era sfruttato dalla propaganda reazionaria. Questa paura fu<br />

effettivamente sproporzionata alla forza reale del movimento operaio<br />

parigino [...] ma in alcuni paesi, dove la borghesia era prevalentemente<br />

terriera, corrispose in parte a un pericolo reale per quest’ultima, poiché<br />

si confuse con la paura di una rivoluzione contadina. Comunque essa<br />

intralciò gravemente nel 1848-49 l’azione dei democratici e favorì i<br />

reazionari, perché spinse i moderati su posizioni timidamente<br />

conservatrici 203.<br />

Del resto come non spaventarsi dinanzi ad uno spettro<br />

che si aggirava per l’Europa e ad un libro che si apriva con<br />

queste parole? E infatti Cavour, servendosi di immagini<br />

che torneranno quasi senza fine, paventa «un governo<br />

201 Il rovesciamento della sorte grazie a un Messia: nel caso specifico re Luigi XVI<br />

che aveva convocato gli Stati Generali, cosa che non avvenica dal 1648.<br />

202 La Balbi ricorda la conclusione a cui giunse Marx studiando la rivoluzione<br />

francese: povertà e libertà sono incompatib<strong>il</strong>i. E chiosa: «anche perché non c’è<br />

povertà senza paura; e quando c’è la paura, non può esistere la libertà».<br />

203 GIORGIO CANDELORO, Storia dell’Italia moderna, vol. III, M<strong>il</strong>ano, Feltrinelli,<br />

1960.<br />

221

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