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Apocalisse, il giorno dopo - Baskerville

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D ANELE P UGLIESE, APOCALISSE, IL GIORNO DOPO<br />

zione della vita, <strong>il</strong> mutamento di segno della stessa<br />

possib<strong>il</strong>ità dell’umano su tutto <strong>il</strong> fronte dell’umanamente e<br />

intersoggettivamente valorizzab<strong>il</strong>e».<br />

È <strong>il</strong> rischio «di non poterci essere in nessun mondo<br />

possib<strong>il</strong>e, in nessuna operosità socialmente e culturalmente<br />

validab<strong>il</strong>e, in nessuna intersoggettività comunicante e<br />

comunicab<strong>il</strong>e».<br />

Tale rischio, spiega De Martino, viene a nudo nel<br />

documento psicopatologico. Le apocalissi culturali, invece,<br />

hanno una «qualità tendenzialmente opposta [...] almeno<br />

nella misura in cui la loro dinamica rende percepib<strong>il</strong>e una<br />

mediata restituzione di operab<strong>il</strong>ità nel mondo, una<br />

riapertura di fatto verso determinate prospettive<br />

comunitarie di nuove valorizzazioni della vita».<br />

In questo senso «<strong>il</strong> dramma delle apocalissi culturali<br />

acquista r<strong>il</strong>ievo come esorcismo solenne, sempre rinnovato,<br />

contro l’estrema insidia delle apocalissi psicopatologiche».<br />

E tuttavia «questo esorcismo può riuscire in varia misura, e<br />

di fatto può sb<strong>il</strong>anciarsi sempre di nuovo verso la crisi<br />

radicale».<br />

Il confronto con <strong>il</strong> documento psicopatologico non<br />

significa in alcun modo «una confusione tra apocalissi<br />

culturali e apocalissi psicopatologiche, ma, al contrario<br />

rende possib<strong>il</strong>e l’approfondimento, in una direzione nuova,<br />

del nesso dialettico tra normale e anormale, tra sano e<br />

malato», fornendo criteri per valutare «le singole apocalissi<br />

culturali con i loro rischi di recessione verso la crisi e la<br />

effettiva potenza di reintegrazione operativa culturale che<br />

esse dispiegano».<br />

In altri termini, se in un’apocalisse psicopatologica, in<br />

un delirio di fine del mondo, sembra crearsi una situazione<br />

di stallo dalla quale appare impossib<strong>il</strong>e uscire, in<br />

un’apocalisse culturale si manifesta in un certo modo un<br />

qualche tentativo di riscatto, di ricostruzione di un mondo<br />

precedentemente distrutto. E quel tentativo, spesso, è<br />

l’opera culturale in sé stessa: scriverla, dipingerla, comporla<br />

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