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Apocalisse, il giorno dopo - Baskerville

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D ANELE P UGLIESE, APOCALISSE, IL GIORNO DOPO<br />

L’idea religiosa della punizione divina delle colpe e dei<br />

peccati s’intrecciò a quella pseudoscientifica delle<br />

congiunzioni astrali e dei miasmi sotterranei che, fuse<br />

insieme, dettero vita a vere e proprie scene di panico in<br />

occasione di fenomeni celesti.<br />

Parimenti si fece strada <strong>il</strong> bisogno di allontanare <strong>il</strong> senso<br />

di colpa, facendo ricadere su altri la responsab<strong>il</strong>ità delle<br />

sciagure. In preda all’“angoscia persecutoria” che per<br />

Franz Neumann caratterizza la teoria cospirativa della<br />

storia 195, furono presi di mira individui e gruppi non<br />

integrati: gli ebrei, i lebbrosi, gli stranieri, gli untori, ben<br />

presto le donne, in ogni caso servitori di Satana, <strong>il</strong> quale<br />

proprio in questi secoli diventa fonte di una paura<br />

ossessiva. E ciò avvenne anche durante le pest<strong>il</strong>enze del<br />

1320, del 1349, del 1530, del 1545, del 1630.<br />

Si è detto della paura del demonio, la quale,<br />

abbondantemente <strong>il</strong>lustrata nell’arte e nella letteratura,<br />

tratteggia ciò che aspetta l’uomo, se non saprà resistere al<br />

peccato, “<strong>dopo</strong>” la morte, in un “futuro” senza fine. Negli<br />

stessi secoli in cui si diffonde questa paura, si registrano<br />

anche «varie ondate di eccitazione m<strong>il</strong>lenaristica; [...] <strong>il</strong><br />

fanatismo apocalittico si collega strettamente alle situazioni<br />

catastrofiche» 196.<br />

A differenza di quel che si è portati a credere, nel<br />

Quattrocento, agli albori del Rinascimento, l’atmosfera di<br />

insicurezza si fece ancor più pesante che nel Medioevo e la<br />

svolta che caratterizzò quel periodo «non valse a dissipare<br />

le angosce dell’uomo, anzi per certi versi le accentuò» 197.<br />

195 FRANZ NEUMANN, Demokratischer und Autoritärer Staat. Frankfurt am Main, 1997,<br />

tr. it. Lo stato democratico e lo stato autoritario, di G. Sivini, Bologna, Il Mulino,<br />

1973.<br />

196 L’autrice qui ricorda <strong>il</strong> confronto che Norman Cohn fa fra questo periodo e<br />

quello di HITLER (NORMAN COHN, The Pursuit of the M<strong>il</strong>lennium, 1957, tr. it. I<br />

fanatici dell’apocalisse di Franco Ferrarotti, M<strong>il</strong>ano, Edizioni di Comunità, 1976).<br />

197 Mettendolo a confronto con <strong>il</strong> Johan Huizinga de L’autunno del Medioevo,<br />

l’autrice riporta un brano di Eugenio Garin che descrive <strong>il</strong> mondo del<br />

Rinascimento come «un mondo in crisi, ove serpeggia la malinconia di un<br />

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