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Apocalisse, il giorno dopo - Baskerville

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D ANELE P UGLIESE, APOCALISSE, IL GIORNO DOPO<br />

annienta la civ<strong>il</strong>tà umana con La peste scarlatta (The Scarlet<br />

Plague), romanzo breve considerato capostipite del genere<br />

catastrofico, incentrato sull’idea del contagio e della<br />

pandemia. È un fenomeno astrale quello a cui ricorrono<br />

per piegare l’umanità Ph<strong>il</strong>ip Wylie e Edwin Balmer nel<br />

1933 con Quando i mondi si scontrano (When Worlds Collide).<br />

Occhio impaurito verso lo spazio anche in Segnali dal sole<br />

(Les signaux du sole<strong>il</strong>, 1943) di Jacques Spitz.<br />

Nello stesso 1943 René Barjavel manda in libreria<br />

D<strong>il</strong>uvio di fuoco (Ravage), dov’è la tecnologia a rivoltarsi<br />

contro l’umanità, causando, con l’interruzione globale<br />

dell’elettricità, uno sconquasso di proporzioni epocali.<br />

La natura continua a essere vista come una minaccia<br />

per l’umanità nel mondo post apocalittico, dove <strong>il</strong> verde<br />

prende <strong>il</strong> sopravvento, descritto da Ward Moore in Più verde<br />

del previsto (Greener than you think, 1947). Di segno<br />

diametralmente opposto Morte dell’erba (The death of grass,<br />

1956) di John Christopher, dove un virus stermina tutte le<br />

coltivazioni di graminacee, grano, avena, orzo, segale,<br />

mais, miglio, canna da zucchero e perfino l’erba facendo<br />

regredire la società al medioevo. Sempre per restare in<br />

tema di piante si deve ricordare Gomorra e dintorni (The<br />

Genocides, 1965) di Thomas M. Disch, in cui una<br />

infestazione di piante di origine extraterrestre devasta la<br />

Terra e porta l’umanità all’estinzione.<br />

Alla fine del mondo può sopravvivere anche un solo<br />

uomo. È quello che ipotizza Richard Matheson con Io sono<br />

leggenda (I Am Legend, 1954) raccontando la vita dell’unico<br />

superstite a un’epidemia che ha trasformato l’umanità in<br />

vampiri. Non sono vampiri ma sono altrettanto mostruosi<br />

gli scampati al disastro di un olocausto atomico che,<br />

radunatisi in piccole comunità, nel romanzo I trasfigurati<br />

(The Chrysalids, 1955), di John Wyndham, distruggono o<br />

estromettono qualunque individuo caratterizzato da ogni<br />

benché minima mutazione. Ci sono sopravvissuti anche in<br />

Paria dei cieli (Pebble in the Sky, 1957) di Isaac Asimov, dove la<br />

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