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Apocalisse, il giorno dopo - Baskerville

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D ANELE P UGLIESE, APOCALISSE, IL GIORNO DOPO<br />

popolato le tenebre di creature maligne, di entità<br />

impalpab<strong>il</strong>i e perverse che soltanto la luce del sole è in<br />

grado di mettere in fuga».<br />

Attingendo a La paura in Occidente di Delumeau 188 si<br />

possono trarre numerosi esempi letterari di questa paura<br />

del buio, entro la quale va inserita anche l’idea della Bibbia,<br />

ripresa da miti più antichi, secondo cui <strong>il</strong> destino umano va<br />

visto in termini di luce e di buio quali simboli di vita e di<br />

morte. Nel buio fa la sua comparsa Lucifero, principe delle<br />

tenebre, Caron dimonio traghetta le anime prave verso le<br />

tenebre eterne, e poi, via via nei secoli, in esso si<br />

materializzano spettri, fantasmi e vampiri. Così la notte,<br />

più che la paura della morte, porta la paura dei morti.<br />

Una forza sim<strong>il</strong>e alla paura delle tenebre l’ebbe<br />

probab<strong>il</strong>mente la paura dell’isolamento, dinanzi alla quale<br />

l’uomo s’ingegna forme più complesse di gruppo. Ma solo<br />

in età recenti, nota Rosellina Balbi, la paura di “essere soli”<br />

si è trasformata in paura di “sentirsi soli”.<br />

D’altro canto anche <strong>il</strong> gruppo, la collettività, la massa<br />

innescano paure. L’argomento è affidato a Elias Canetti<br />

che in Massa e potere scrive:<br />

Dovunque l’uomo evita di essere toccato da ciò che gli è estraneo [...].<br />

Tutte le distanze che gli uomini hanno creato intorno a sé sono dettate<br />

dal timore di essere toccati. Ci si chiude nelle case, in cui nessuno può<br />

entrare; solo là ci si sente relativamente al sicuro. La paura dello<br />

scassinatore non si riferisce soltanto alle sue intenzioni di rapinarci, ma è<br />

anche timore di qualche cosa che dal buio, all’improvviso e<br />

inaspettatamente, si protende per agguantarci. [...] si tratta qui di<br />

qualcosa di molto profondo, sempre desto e sempre insidioso: di<br />

qualcosa che non lascia più l’uomo da quando egli ha stab<strong>il</strong>ito i confini<br />

della sua stessa persona 189.<br />

188 JEAN DELUMEAU, La Peur en Occident (XVI- XVIII siècles), 1978, tr. it. La paura in<br />

Occidente (secoli XIV-XVIII), di P. Traniello, Torino, Società editrice<br />

internazionale, 1979.<br />

189 ELIAS CANETTI, Masse und Macht (1925, poi 1960, tr. it. Masse e potere, di Furio<br />

Jesi, M<strong>il</strong>ano, Adelphi, 1981, corsivi miei.<br />

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