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Apocalisse, il giorno dopo - Baskerville

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D ANELE P UGLIESE, APOCALISSE, IL GIORNO DOPO<br />

<strong>il</strong> Novecento non solo [...] ha compiuto una revisione dei tratti<br />

pessimistici e competitivi dell’evoluzionismo, ma avrebbe pure superato<br />

gli aspetti pessimistici e antiutopici della teoria freudiana, riconducendo i<br />

motivi di insoddisfazione e di frustrazione a condizioni sociali<br />

eliminab<strong>il</strong>i, piuttosto che a fattori psicologici costitutivi, istintuali e<br />

strutturali. Viene così a cadere <strong>il</strong> pregiudizio antiutopico essenziale, e<br />

cioè l’opposizione di principio tra felicità e civ<strong>il</strong>tà o, comunque, viene<br />

eliminata la convinzione che tale opposizione non possa essere superata<br />

storicamente, proprio perché non avrebbe origini storiche. Reich,<br />

Fromm, Marcuse e N. Brown rappresentano in questo senso, per<br />

Manuel, una rinascita dell’utopia adamitica in una società meccanizzata<br />

dove le relazioni sono state danneggiate da un’atrofia dell’amore.<br />

Su un altro versante le più recenti scoperte della<br />

psicologia sono state ut<strong>il</strong>izzate, perfino in sostituzione della<br />

politica almeno nelle sue forme violente e coercitive, come<br />

strumento di realizzazione dell’ideale utopico: dallo<br />

psicologo che sostituisce <strong>il</strong> poliziotto nel già citato Uomini<br />

come dei di Wells alle meno note utopie di Hall,<br />

Münsterberg, Mc Dougall e Watson, tutte scritte fra <strong>il</strong> 1916<br />

e <strong>il</strong> 1929 67.<br />

Ma la più nota opera che lega psicologia ad utopia è<br />

Walden due di Burrhus Frederic Skinner 68:<br />

La comunità utopica qui descritta è costruita in base al principio che la<br />

psicologia, o meglio l’“ingegneria del comportamento”, possa e debba<br />

sostituire la politica per avviare gli uomini a una forma di convivenza<br />

felice senza necessità di misure repressive o coercitive. [...] Non si tratta<br />

cioè di eliminare <strong>il</strong> governo, ma di instaurare una forma di governo che<br />

operi in base alla scienza del comportamento umano.<br />

67 G. S. HALL, The fall of Atlantis, 1920; H. MÜNSTERBERG, Tomorrow: letters to a friend<br />

in Germany, 1916; W. MC DOUGALL, The island of Eugenia, 1921; J. B. WATSON,<br />

The behaviorist’s utopia, 1929. Si veda al riguardo J. G. MORAWSKI, Assessing<br />

psycology’s moral heritage through our neglected utopias, in «American psychologist»,<br />

1982, XXXVII, 10, pp. 1082-1095.<br />

68 BURRHUS FREDERICK SKINNER , Walden two, New York, 1948, tr. it. Walden<br />

due: utopia per una nuova società di E. Mainardi Peron, Firenze, La Nuova Italia,<br />

1975.<br />

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