Luca Augusto Pietro Uccelli, uomo di dio (Biografia) - saveriani.com
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avrebbe mandato Popoli a regolare la faccenda. «È <strong>di</strong>ventato pretenzioso e prepotente,<br />
scriveva <strong>Uccelli</strong>, ed esce in escandescenze, se non lo si accontenta in tutto».<br />
Padre <strong>Uccelli</strong> pensa che abbia proprio persa la testa. Scrive a Bonar<strong>di</strong>: «È impossibile<br />
che lei possa farsi un’idea <strong>di</strong> quanto ho sofferto, nel vedere questo confratello<br />
così esaltato e quasi furente. Ho passato <strong>di</strong>versi giorni quasi <strong>di</strong> purgatorio. Speriamo<br />
che non abbiano a ripetersi».<br />
Finalmente riuscirono a convincerlo a farsi visitare da un me<strong>di</strong>co. Padre <strong>Uccelli</strong>,<br />
ai primi <strong>di</strong> settembre, lo condusse a Zhengzhou dal dott. Bukens, amico della<br />
missione. Il dottore non fece che constatare il grave <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ne mentale del Padre e<br />
<strong>di</strong>sse che non era più in grado, assolutamente, <strong>di</strong> reggere una missione. <strong>Uccelli</strong> lo<br />
condusse poi a Shanghai, all’ospedale <strong>di</strong> Santa Maria; medesima sentenza; anzi,<br />
consiglio <strong>di</strong> mandarlo al più presto in Italia.<br />
Malgrado tutto, mons. Calza decise <strong>di</strong> attendere ancora e l’ammalato venne affidato<br />
alla pazienza <strong>di</strong> padre <strong>Uccelli</strong> a Xiangxian. Dopo qualche tempo, <strong>Uccelli</strong><br />
scrisse che il confratello era un poco migliorato, ma non guarito. Nel suo squilibrio<br />
mentale, esagerava nel mangiare e nel bere, e a un certo momento venne colpito<br />
da attacchi epilettici sempre più frequenti. Finalmente, dopo un paio d’anni,<br />
decisero <strong>di</strong> mandarlo in Italia, e non molto dopo lasciò l’Istituto. Ciò avvenne dopo<br />
che padre <strong>Uccelli</strong> aveva lasciato la Cina.<br />
A Shanghai, nell’ottobre 1917, quando vi condusse il padre Guareschi, <strong>Uccelli</strong><br />
ebbe l’occasione <strong>di</strong> incontrare un grande <strong>uomo</strong> e ottimo cristiano, Giuseppe Lo<br />
Pahong, detto il Cottolengo della Cina. Era un ricco industriale che aveva costruito<br />
e gestiva opere <strong>di</strong> carità per i malati e i derelitti. 2<br />
Non possiamo <strong>di</strong>re se sia stata la gentilezza <strong>di</strong> padre <strong>Uccelli</strong> ad attirare<br />
l’attenzione <strong>di</strong> Lo Pahong sulle opere e <strong>di</strong>fficoltà delle missione <strong>di</strong> mons. Calza o<br />
se egli ne fosse già a conoscenza; sappiamo solo che la cattedrale <strong>di</strong> Zhengzhou,<br />
costruita nel 1922, fu dovuta alla sua munificenza.<br />
<strong>Uccelli</strong> scrive al Fondatore:<br />
«Ho il piacere <strong>di</strong> <strong>di</strong>re a Vostra Eccellenza Ill.ma e Rev.ma che a Shanghai,<br />
senza alcun mio merito, ho potuto fare un pochino <strong>di</strong> fortuna. Un ottimo cristiano<br />
cinese (non ne <strong>di</strong>ce il nome) mi ha dato 100 lire per una Santa Messa e più <strong>di</strong> 800<br />
da portare al mio veneratissimo Monsignore; in<strong>di</strong> una bellissima statua in legno <strong>di</strong><br />
San Giuseppe, del costo <strong>di</strong> 200 lire; e quando stavo per partire, sempre<br />
quell’ottimo benefattore, mi ha portato il suo ritratto e 50 lire per un’altra Messa.<br />
Mi ha detto che è stato felice <strong>di</strong> aver fatto la mia conoscenza e che, <strong>di</strong> tanto in tanto,<br />
mi manderà ancora qualche cosa. Da questo Vostra Eccellenza può chiaramente<br />
conoscere che anche in Cina vi sono dei buoni e generosi cristiani».<br />
Al suo aiutante in campo, il padre Alfredo Popoli, <strong>Uccelli</strong> in due lettere, del 23<br />
e del 26 settembre, <strong>di</strong>ce qualche cosa <strong>di</strong> più. In fatto <strong>di</strong> opere, ha veduto «mirabilia<br />
magna». Ha veduto l’Università cattolica “Aurora”, le altre opere della Chiesa<br />
e quelle fondate da Lo Pahong.<br />
Questi, un giorno era andato a prenderlo con la sua automobile, lo aveva porta-<br />
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2 MASSON S. J., Lo Pahong, storia <strong>di</strong> un milionario, Parma, ISME, 1953.<br />
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