Luca Augusto Pietro Uccelli, uomo di dio (Biografia) - saveriani.com
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Ci rimane una testimonianza <strong>di</strong> Padre <strong>Uccelli</strong> che cerca vocazioni per il suo Istituto<br />
e per le missioni. Non è certo un modello per la promozione vocazionale<br />
<strong>com</strong>e la si fa ai nostri giorni, ma <strong>di</strong>ce molto dello zelo missionario che lo animava.<br />
Forse era il metodo usato in Cina, <strong>di</strong> incontrare la gente a tu per tu, per parlare<br />
della fede.<br />
Bassanello Romano era un ragazzo <strong>di</strong> quattor<strong>di</strong>ci o quin<strong>di</strong>ci anni che aveva<br />
terminato la scuola e lavorava <strong>com</strong>e garzone nel negozio <strong>di</strong> un ottico. Un giorno si<br />
presentò padre <strong>Uccelli</strong>, forse perché aveva bisogno <strong>di</strong> qualche cosa. Dopo un po’,<br />
Romano sentì quel pretino, piccolo con la barba, che <strong>di</strong>ceva alla padrona:<br />
– Conosce qualche buon ragazzo che abbia <strong>di</strong>sposizioni per il sacerdozio o le<br />
missioni? Un ragazzo buono: voglio <strong>di</strong>re, un ragazzo che abbia fede.<br />
La signora rimase perplessa e dopo un po’ chiamò Romano e lo presentò al<br />
missionario, <strong>di</strong>cendo: «Questo è un bravo ragazzo». Padre <strong>Uccelli</strong> si <strong>com</strong>plimentò<br />
con lui e poi gli domandò:<br />
– Ti piacerebbe farti missionario?.<br />
Romano rispose:<br />
– Missionario? Che cosa vuol <strong>di</strong>re?<br />
Padre <strong>Uccelli</strong> spiegò:<br />
– I missionari sono quei preti che vanno lontano per salvare le anime.<br />
Questo fu il primo approccio con un ragazzo che poi entrò nell’Istituto per farsi<br />
missionario.<br />
È bene notare che l’Istituto missionario <strong>di</strong>retto da padre <strong>Uccelli</strong> aveva una finalità<br />
ben precisa e nessuno poteva essere ammesso solo per motivi <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o o per<br />
sbarcare il lunario. L’invito <strong>di</strong> padre <strong>Uccelli</strong> a far parte del suo gruppo <strong>di</strong> aspiranti<br />
missionari non ammetteva secon<strong>di</strong> fini; egli parlava frequentemente ed apertamente<br />
delle missioni ai suoi ragazzi e li ammoniva che se ci fosse qualcuno che<br />
era là per altri scopi, faceva male, perché i posti erano pochi ed egli finiva <strong>di</strong> occupare<br />
il posto <strong>di</strong> una vera vocazione. Diceva: «Noi viviamo della carità dei buoni,<br />
che ci aiutano perché sanno che vi preparate per <strong>di</strong>ventare missionari». Diceva<br />
anche: «San Giuseppe ci provvede il pane e tutto quello <strong>di</strong> cui abbiamo bisogno,<br />
ma rimanere qui con altri scopi sarebbe un tra<strong>di</strong>mento».<br />
Tutto questo ci ha raccontato il sig. Romano Bassanello, che fu alunno a Vicenza<br />
per vari anni e che lasciò l’Istituto per malattia; ma non ha mai scordato il<br />
volto e il cuore paterno <strong>di</strong> padre <strong>Uccelli</strong>. Ricordava anche che egli parlava sempre<br />
<strong>di</strong> missioni e <strong>di</strong>ceva: «Io sono stato in missione per <strong>di</strong>ciassette anni e vi posso assicurare<br />
che c’è tanto da fare…». Bassanello confondeva, nel ricordo, il numero<br />
degli anni passati da <strong>Uccelli</strong> in Cina; ma quello che gli era rimasto incancellabile<br />
era la figura <strong>di</strong> un <strong>uomo</strong> che viveva pensando sempre alle missioni. 3<br />
Seguendo le in<strong>di</strong>cazioni <strong>di</strong> Mons. Conforti, allora presidente dell’Unione Missionaria<br />
del clero, Padre <strong>Uccelli</strong> si interessava anche della formazione missionaria<br />
dei seminaristi e del clero, convinto che quella era una priorità assoluta. Purtrop-<br />
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3 Summarium, pag.176-177<br />
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