Luca Augusto Pietro Uccelli, uomo di dio (Biografia) - saveriani.com
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per chiedere al Signore la liberazione l'abbiamo <strong>com</strong>piuta, facendola in ringraziamento.<br />
«Padre Roteglia è stato qui due giorni. Sono rimasto contentissimo della sua<br />
visita, del suo contegno e soprattutto dello zelo ardente che ha per le sante. Missioni.<br />
Anche gli apostolini sono rimasti e<strong>di</strong>ficati. A sentirlo parlare delle gran<strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>fficoltà e dei tanti pericoli in cui si trovano i nostri cari Confratelli, mi sono sentito<br />
ancor più incoraggiato ad andare in Missione. Al presente, la Cina tiene in serbo<br />
tante accorciatoie per andare in Para<strong>di</strong>so; non ne sono degno, lo so, ma desidererei<br />
pur tanto che una accorciatola ci fosse anche per me».<br />
A Melania nel 1932 esprime la speranza <strong>di</strong> poter chiudere la sua vita in Cina:<br />
«I Padri vengono per il Capitolo, per l’elezione del Superiore Generale al posto<br />
del nostro venerato mons. Conforti. Preghi ancor Lei perché il Signore ispiri i capitolari<br />
ad eleggere uno che abbia tutte quelle doti che sono necessarie a un capo<br />
<strong>di</strong> una famiglia non piccola e non facile. Io nutro una mezza speranza <strong>di</strong> andare a<br />
finire i miei giorni in Cina. Che il Signore lo voglia. Preghi per me e mi creda suo<br />
dev.mo fratello in Cristo Gesù.».<br />
Il padre <strong>Uccelli</strong> rimarrà sempre a Vicenza e chiuderà la vita in quella città, ma<br />
il suo cuore era rimasto in Cina e là avrebbe voluto ritornare. Ripete ancora una<br />
volta: «O Cina o Para<strong>di</strong>so», <strong>com</strong>e era il sospiro ai tempi del suo apostolato reggiano,<br />
quando si sentiva <strong>com</strong>e un uccello in gabbia che non poteva spiccare il volo.<br />
Ci fa ricordare il grido <strong>di</strong> san Daniele Comboni: «O Africa o morte!»<br />
A Melania scrive: «Sento il desiderio o della Cina o del Para<strong>di</strong>so. Le altre cose<br />
mi toccano più poco. In questi giorni mi sento un po’ malmesso. Riesco a far poco,<br />
e anche quel poco molto male e a stento. Pazienza e avanti in Domino… Ho<br />
sentito con vivo piacere che il <strong>di</strong> Lei nipote Domenico sarebbe pronto a venire con<br />
me in Cina. Magari potessi andarvi! Io farei il possibile per prendere con me anche<br />
il <strong>di</strong> Lei buon nipote, sempre che sia libero da legami <strong>di</strong> famiglia. Intanto preghiamo<br />
e confi<strong>di</strong>amo».<br />
«Qui niente <strong>di</strong> nuovo. Una novità ci sarà presto, e sa qual è? Quella della mia<br />
partenza da questa casa per andare non so dove; magari potessi ritornare in Cina!<br />
Mi sembrerebbe <strong>di</strong> morire <strong>di</strong> gioia».<br />
Questo intimo desiderio della missione ispirò tutta la sua azione educativa e<br />
pastorale nella casa missionaria e nella <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Vicenza.<br />
A Vicenza padre <strong>Uccelli</strong> fu mandato per essere formatore <strong>di</strong> missionari ed egli<br />
sopportava <strong>di</strong> essere lontano dalla sua terra <strong>di</strong> adozione, la Cina, solo perché sperava<br />
<strong>di</strong> preparare altri, numerosi apostoli. Una testimonianza <strong>di</strong> Suor Lucietta esprime<br />
bene l’animo <strong>di</strong> padre <strong>Uccelli</strong> circa il lavoro missionario a Vicenza: «È<br />
stato missionario in Cina. Me l’ha detto tante volte; ne era tanto entusiasta. Quando<br />
parlava della Cina sembrava andasse in estasi! Mi <strong>di</strong>ceva: “Anche qui, sai, io<br />
mi preparo sempre per andare in Cina, e preparo loro. Ho sofferto tanto a lasciare<br />
la missione; ma guarda, guarda quanti ragazzi ho”. Aveva tanto amore per le missioni».<br />
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