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Luca Augusto Pietro Uccelli, uomo di dio (Biografia) - saveriani.com

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sce anche ai meriti delle sofferenze <strong>di</strong> Melania: «Il Signore ci ha assistiti ultimamente<br />

in un modo meravigliosissimo». Allude alle offerte per la ricostruzione<br />

dell’Istituto, danneggiato dalla guerra.<br />

L’inverno del 1947, col suo forte freddo, non lo lascia in pace. Probabilmente è<br />

sempre il ventre che lo fa soffrire. Chiede preghiere per fare una santa morte, e<br />

poi il Para<strong>di</strong>so. Ormai è un pensiero ricorrente: Tout ce que Dieu veut, et tout pour<br />

plaire à Dieu. Col pensiero del Para<strong>di</strong>so, si affaccia alla sua mente anche il pensiero<br />

del giu<strong>di</strong>zio <strong>di</strong> Dio: «Ho anche tanto timore della condanna eterna». Era forse<br />

questa una delle sue pene interiori, la “notte oscura”, sperimentata da alcuni<br />

Santi che si sentivano abbandonati da Dio <strong>com</strong>e Gesù sulla croce o pensavano <strong>di</strong><br />

aver lavorato e sofferto invano perché tutto finisce con la morte; oppure un oscuro<br />

timore della giustizia <strong>di</strong> Dio, malgrado i ripetuti atti <strong>di</strong> fede nell’infinita Misericor<strong>di</strong>a.<br />

Gli viene lo scrupolo <strong>di</strong> non aver forse celebrato tutte le Messe che gli avevano<br />

<strong>com</strong>missionato quelli che gli davano qualche offerta, che egli metteva in<br />

tasca senza segnarne lo scopo, e fa chiedere una sanazione alla Santa Sede. Prega<br />

Melania <strong>di</strong> avere <strong>com</strong>passione <strong>di</strong> lui, <strong>di</strong> metterlo a parte dei suoi meriti e <strong>di</strong> cercare<br />

per lui «elemosine <strong>di</strong> preghiere… per poter fare una buona morte, anzi una santa<br />

morte».<br />

Dà notizia <strong>di</strong> sua nipote Suor Scolastica, malata <strong>di</strong> tisi ossea o peggio, ma tanto<br />

rassegnata e paziente. Qualche anno dopo, la cugina <strong>di</strong> Suor Scolastica ci racconta<br />

i risvolti <strong>di</strong> quella malattia. Quando la nipote si ammalò in un convento <strong>di</strong> Reggio<br />

Emilia, avvisarono lo zio padre <strong>Pietro</strong>, il quale vi andò con la sorella Teresa, madre<br />

della suora. Quando arrivarono, le suore <strong>di</strong>ssero: «Non parla più, non prende<br />

nemmeno una goccia d’acqua, aspettiamo solo che il Signore la venga a prendere».<br />

Padre <strong>Uccelli</strong> estrasse da una tasca una caramella e la porse all’inferma cendo:<br />

«Sciogliela in bocca, perché è benedetta da san Giuseppe». La superiora intervenne:<br />

«Non può prendere nemmeno una goccia d’acqua»; ma il Padre aveva<br />

messo in bocca <strong>di</strong> Suor Scolastica la sua caramella. Pregarono a lungo. A un certo<br />

momento Suor Scolastica si sollevò sul letto e <strong>com</strong>inciò a parlare. 2<br />

Chiusa questa parentesi, proseguiamo nel ricordo delle vicende <strong>di</strong> padre <strong>Uccelli</strong>.<br />

In maggio, chiese al padre Generale <strong>di</strong> in<strong>di</strong>re una novena in tutte le case per la<br />

guarigione <strong>di</strong> una benefattrice, Melania. I confratelli non sanno della grazia delle<br />

guarigioni che il Signore concede a volte al suo Servo e, se ne avevano sentito<br />

parlare, si confermano, per questa richiesta, che non è vero.<br />

Malgrado questa rete <strong>di</strong> preghiere, l’ammalata non guarisce. <strong>Uccelli</strong> la invita a<br />

prendere tutto dalla mani del Signore e a ringraziarlo perché la rende partecipe dei<br />

suoi dolori sulla terra, pegno della futura gloria: Tout ce que Dieu veut… Anche<br />

quando il dolore batte forte alla sua porta, egli vorrebbe soffrire anche <strong>di</strong> più per<br />

alleviare la sua amica, ma conclude: «Che il Signore le <strong>di</strong>a la pazienza e la rassegnazione<br />

dei Santi, i quali stavano male quando stavano bene, e stavano bene<br />

quando stavano male». Arriva a <strong>di</strong>re che la sua malattia è un gran dono <strong>di</strong> Dio che<br />

la fa somigliante al <strong>di</strong>vino Maestro. È la mistica della croce: un linguaggio che<br />

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2 Summarium, pag. 5 e 94.<br />

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