Luca Augusto Pietro Uccelli, uomo di dio (Biografia) - saveriani.com
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contro un esercito <strong>di</strong> 30.000 soldati, ma il Lupo bianco è furbo e fugge in tempo;<br />
altre volte passa del denaro ai soldati e… la pace è fatta. Chi ne soffre è sempre la<br />
popolazione; i conta<strong>di</strong>ni non possono nemmeno andare a mietere per paura dei<br />
briganti. A un certo momento, i governi locali riuscirono a sottrarre truppe al Lupo<br />
bianco, promettendo amnistia a quelli che si arrendevano e l’assunzione tra i<br />
soldati regolari. Questi, anche se non sono ex briganti, non sono da meno per angariare<br />
la gente.<br />
Nel febbraio del 1914 <strong>Uccelli</strong> parla <strong>di</strong> ben 100 mila soldati, inviati contro i briganti,<br />
ma questi sembrano non farne caso. Un gesuita e altri due missionari sono<br />
stati uccisi, alcuni protestanti presi in ostaggio. Il Lupo bianco conquista una città<br />
dopo l’altra; 2.000 soldati sarebbero passati dalla sua parte. Corre voce che i soldati,<br />
quando uccidono un brigante, gli strappino il fegato e il cuore e li mangino<br />
per <strong>di</strong>ventare coraggiosi. I Mandarini sono feroci. contro i briganti che cadono<br />
nelle loro mani; le mura delle città sono spesso ornate <strong>di</strong> gabbie, contenenti le teste<br />
dei briganti uccisi; certe volte sono fatti morire tra i più atroci tormenti, per incutere<br />
timore. Alcune volte il Mandarino li fa bruciare vivi, o li fa tagliare a pezzi<br />
per farli morire a poco a poco. La gente si raduna a vedere lo spettacolo. Una volta<br />
<strong>Uccelli</strong> ne vide passare uno, incatenato, che gridava alla gente: «Stasera o domani<br />
sarò ucciso: venite a vedere. Più gente ci sarà e più morirò contento».<br />
In aprile del 1914 <strong>Uccelli</strong> scrive che Xuchang è sotto tiro dei briganti e sic<strong>com</strong>e<br />
la residenza è fuori le mura, il Mandarino mandò due soldati a scortare il Padre<br />
in città, perché rimanerne fuori era troppo pericoloso, e gli mise a <strong>di</strong>sposizione<br />
un piccolo ambiente; anzi insistette perché si rifugiasse a Pechino o a Hankou.<br />
Anche il Vescovo era in pericolo. Sembra che i briganti fossero decisi a rapirlo<br />
appena uscisse dalla città. Nel luglio, <strong>Uccelli</strong> si offrì <strong>di</strong> sostituire il vescovo nella<br />
città <strong>di</strong> Xiangxian, dove c’era pericolo: «Non è che io sia coraggioso, ma se capita<br />
una <strong>di</strong>sgrazia è mille volte meglio che capiti a me che al Vescovo».<br />
Due episo<strong>di</strong> lo riguardano da vicino. La visita <strong>di</strong> un famoso capo briganti che<br />
<strong>Uccelli</strong> conosceva perché era un cristiano. Si chiamava Hochin Lao-eul ed era <strong>di</strong><br />
Baichuan. Era uno dei più terribili e sanguinari. <strong>Uccelli</strong> lo conosceva bene e <strong>di</strong>ce<br />
<strong>di</strong> lui che una volta era abbastanza buono — ac olim satis bonus —.<br />
Un giorno, Hochin, travestito da men<strong>di</strong>cante, si recò a far visita al suo ex parroco,<br />
nella residenza <strong>di</strong> Xuchang. «Aveva proprio la faccia da brigante consumato<br />
— scrive padre <strong>Uccelli</strong> —. Mi raccontò la sua vita, una vera via crucis, seminata<br />
<strong>di</strong> paure e <strong>di</strong> continui e gravi <strong>di</strong>sagi. Vedendolo in quel miserabile stato, usai tutta<br />
la forza del mio zelo per indurlo a lasciare quella brutta strada, piena <strong>di</strong> pericoli e<br />
<strong>di</strong> mali per il corpo e per l’anima. Non so quanta gente abbia ammazzato, ma da<br />
tutti si <strong>di</strong>ce che era feroce e, tra i ladri, era il più crudele. Mi fece tante promesse<br />
che mi parvero sincere; ma appena uscito dalla residenza ritornò il brigante <strong>di</strong><br />
prima». Qualche tempo dopo, si venne a sapere che era stato ucciso dai suoi stessi<br />
gregari, perché troppo terribile e crudele. «Che Dio abbia misericor<strong>di</strong>a dell’anima<br />
sua e ripeta il miracolo del buon ladrone», <strong>com</strong>menta padre <strong>Uccelli</strong>. Ne scrisse<br />
anche al Fondatore.<br />
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