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Luca Augusto Pietro Uccelli, uomo di dio (Biografia) - saveriani.com

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italiani (manco a <strong>di</strong>rlo) sono i più pigri a venire alla chiesa e i più svelti a fare un<br />

po’ <strong>di</strong> sol<strong>di</strong>. I francesi e i belgi non mancano mai alla Messa della domenica, e poi<br />

si intrattengono un bel po’ con me, a parlare <strong>di</strong> cose riguardanti l’Europa in genere<br />

e l’Italia e la Francia in particolare».<br />

Parla poi dei suoi cinesi con i quali se la passa più che bene, perché lo obbe<strong>di</strong>scono<br />

docilmente, lo ascoltano dolcemente quando pre<strong>di</strong>ca, e se li sgrida, non<br />

terminano mai <strong>di</strong> fargli prostrazioni e chiedergli perdono.<br />

Con i pagani è un po’ <strong>di</strong>verso: tutto quieto quando il vento spira favorevole, ma<br />

quando fa tramontana, allora <strong>di</strong>ventano terribili, perché covano in cuore un o<strong>di</strong>o<br />

feroce verso il povero missionario. Il Mandarino della città, poi, è una vecchia<br />

volpe, promette mari e monti e poi non ti dà niente. «A sentirlo parlare sembrerebbe<br />

un Santo Padre… L’ultima volta che mi venne a trovare, mi <strong>di</strong>sse: “Io e il<br />

Padre dobbiamo vivere in armonia e così dare buon esempio ai cento cognomi<br />

(cioè al popolo dai nomi <strong>di</strong>versi). Quando il Padre ha qualche affare da mettere a<br />

posto, venga da me e ac<strong>com</strong>oderemo insieme ogni cosa. Se ha bisogno della portantina,<br />

basta che mi avvisi; anche i miei soldati sono a sua <strong>di</strong>sposizione per farle<br />

scorta… Io non sono degno <strong>di</strong> avere nella mia spregevole città il Padre, questo<br />

vecchio grande <strong>uomo</strong>…”. Belle parole che sarebbero anzi bellissime se rispondessero<br />

a verità».<br />

In una lettera del lunedì <strong>di</strong> Pasqua a Melania, <strong>com</strong>pleta le notizie, <strong>di</strong>cendo che<br />

la Messa fu cantata solennemente dai cristiani provenienti da Zheng<strong>di</strong>ng, cristiani<br />

vecchi e istruiti, che alla istruzione non <strong>com</strong>une aggiungono anche una pietà veramente<br />

soda. Ha ascoltato più <strong>di</strong> 90 confessioni e amministrato 60 <strong>com</strong>unioni:<br />

«Mi pareva proprio <strong>di</strong> essere a Garfagnolo, in uno <strong>di</strong> quei giorni sempre dolci da<br />

ricordare della chiusura della santa Missione».<br />

Un’ultima lettera al padre il 23 novembre <strong>di</strong> quell’anno. Sta bene e i cristiani<br />

crescono sempre, non in modo straor<strong>di</strong>nario, ma da accontentarsi. Ha aperto cristianità<br />

in tutte le città <strong>di</strong>pendenti da lui e presto andrà a visitarle e spera <strong>di</strong> battezzarvi<br />

vari catecumeni. Purtroppo la mancanza <strong>di</strong> risorse impe<strong>di</strong>sce un maggiore<br />

sviluppo: «Il più grande dolore che noi proviamo, è quello <strong>di</strong> non poter fare quanto<br />

ve<strong>di</strong>amo necessario alla conversione <strong>di</strong> questi poveri pagani».<br />

Ora si è messo a fare anche il me<strong>di</strong>co («me<strong>di</strong>co da strapazzo, s’intende»), ma è<br />

un mezzo per fare del bene. Dispensando qualche me<strong>di</strong>cina si può <strong>di</strong>re una buona<br />

parola, specialmente quando vengono per la seconda o terza volta. Molti si fanno<br />

cristiani subito, mentre altri si riservano <strong>di</strong> pensarci su. La sua farmacia consiste<br />

in 100 grammi <strong>di</strong> chinino, una trentina <strong>di</strong> pillole per tutti i mali, un piccolo rotolo<br />

<strong>di</strong> cerotto e un po’ d’acqua <strong>di</strong>sinfettante.<br />

E qui ci fermiamo per <strong>com</strong>pletare il quadro dell’annata con altre notizie.<br />

Anzitutto facciamo notare che l’anno 1908 è un anno <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> fermenti politici<br />

in Cina. Due correnti, tra<strong>di</strong>zionalista e progressista, si contendono il potere. Due<br />

personaggi emergono e formano la speranza del futuro. Uno è il generale Yuan<br />

Shikai, capo dell’esercito imperiale e Ministro degli Esteri; l’altro è il prof. Sun<br />

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