Luca Augusto Pietro Uccelli, uomo di dio (Biografia) - saveriani.com
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mia età che stanno peggio <strong>di</strong> me, e <strong>di</strong>versi sacerdoti ai quali ero legato da tanto affetto<br />
<strong>di</strong> riconoscenza e dai quali ero tanto benvoluto, sono partiti per il para<strong>di</strong>so.<br />
Sono rimasto scosso da questi vuoti…». Eppure, nonostante questi malanni, le<br />
cronache ce lo fanno vedere spesso in viaggio per ministero o per affari della<br />
Congregazione.<br />
A metà giugno 1939 va a Roma «più per favorire altri» che se stesso. Vi resta<br />
sei giorni. Vede il nuovo Papa Pio XII e scrive <strong>di</strong> essere stato trattato mille e mille<br />
volte meglio <strong>di</strong> quello che meritava: si capisce, era ospite <strong>di</strong> padre Bonar<strong>di</strong>, allora<br />
Procuratore presso la Santa Sede. Si riferisce a questa visita quanto <strong>di</strong>ce in<br />
un’altra lettera: «A Roma le gambe non mi volevano portare. Le ho chiamate più<br />
volte all’or<strong>di</strong>ne, ma non mi rispondevano giusto. Dire la santa Messa era una vera<br />
impresa e non vedevo l’ora <strong>di</strong> arrivare all’elevazione perché così mi inginocchiavo<br />
e mi pareva che il sangue si mettesse ancora in moto. Tutto effetto della gioventù<br />
che da lungo tempo se n’è andata, per non tornare più in questo mondo, ma<br />
per riacquistarla nell’al <strong>di</strong> là. Ora sto meglio. Mi aiuti a pregare il Signore perché<br />
mi <strong>di</strong>a la grazia <strong>di</strong> patire per amor suo…». Nonostante questi malanni, venne riconfermato<br />
rettore della <strong>com</strong>unità <strong>di</strong> Vicenza per la sesta volta.<br />
Il 1° settembre 1939 la Germania aveva invaso la Polonia e la minaccia della<br />
guerra in<strong>com</strong>beva su tutta l’Europa. Padre <strong>Uccelli</strong> fa pregare i suoi ragazzi per la<br />
pace: «L’ultima speranza è in Dio. Se Egli, nei suoi decreti, ha stabilito la guerra,<br />
che almeno sia meno tremenda <strong>di</strong> quello che si prevede». 3<br />
Il 30 novembre, a Vicenza, si celebra il 20° della fondazione dell’Istituto in<br />
quella città. In quell’occasione scrive: «Ho tante cose che devo fare e che non riesco<br />
mai a fare. …Sono spesso fuori, e quando sono in casa, sono sempre su e giù<br />
per le scale, benché mi pesino non poco. Sento un vero bisogno <strong>di</strong> riposo, sia per<br />
il corpo che per lo spirito». È in questa circostanza che <strong>di</strong>ce: «La mia vita è più<br />
per gli altri che per me». Anche l’accenno al su e giù per le scale, lascia capire<br />
<strong>com</strong>e fosse asse<strong>di</strong>ato dai visitatori.<br />
Ormai la sua stanchezza non si può misurare: «Sono po’ stanco, anzi molto<br />
stanco. Il morale però è alto, tanto che se lei mi dovesse domandare <strong>com</strong>e sto, risponderei:<br />
Sto <strong>com</strong>e vuole Dio e, con la sua grazia, <strong>com</strong>e voglio anch’io».<br />
Giunge l’anno 1940. Malgrado abbia solo 66 anni sente la vita sfuggirgli: «Eccoci<br />
ormai alla solennità <strong>di</strong> Pasqua <strong>di</strong> quest’anno. Gli anni volano! Noi con essi.<br />
Se il Signore mi concedesse la bella grazia <strong>di</strong> volare dalla terra al Cielo, che bel<br />
volo sarebbe quello! Il Signore è la stessa bontà e c’è tutto da sperare». Ha passato<br />
l’inverno meno male, ma ultimamente è stato visitato dai soliti dolori artritici, che<br />
gli hanno fatto «una se non bella, almeno una cristiana <strong>com</strong>pagnia».<br />
Incurante dei suoi mali, continua a lavorare: non per sé, naturalmente, ma per<br />
gli altri. Si scusa con Melania perché le scrive poco: «È vergogna, lo capisco, ma<br />
se sapesse che faccio le scale tantissime volte al giorno, quando sono in casa, e<br />
buona parte del giorno vado fuori, a trovare e a confortare tanti poveri malati. Del<br />
tempo me ne resta poco, troppo poco, e anche quel poco non lo so impiegare co-<br />
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3 Cronistoria della Scuola apostolica <strong>di</strong> Vicenza, in Vita nostra, 2.9.1939, pag. 23.<br />
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