Luca Augusto Pietro Uccelli, uomo di dio (Biografia) - saveriani.com
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sionaria del padre <strong>Uccelli</strong> tra la gente <strong>di</strong> Vicenza. Dice che la scuola apostolica<br />
dei Saveriani, a poco a poco, era <strong>di</strong>ventata il centro <strong>di</strong> animazione missionaria nella<br />
<strong>di</strong>ocesi. Ne riportiamo l’intero racconto.<br />
Padre <strong>Uccelli</strong> andava spesso a tenere le “giornate missionarie” nei paesi; a volte,<br />
veniva invitato nei convegni <strong>di</strong> animazione missionaria. Come si fa a organizzare<br />
un raduno a beneficio delle missioni e a non invitare un reduce dalle terre<br />
d’oltre mare? Era lì che padre <strong>Uccelli</strong> metteva tutto il fuoco del suo cuore<br />
d’apostolo. La sua parola era calma, il suo <strong>di</strong>scorso senza voli, ma basato<br />
sull’esperienza e quin<strong>di</strong> quanto mai efficace e persuasivo. Era convinto che se il<br />
mondo avesse avuto un po’ più <strong>di</strong> spirito missionario, sarebbe stato anche più generoso,<br />
più buono; perché lo spirito missionario avvicina gli uomini e i continenti,<br />
in una fraternità che è quella del santo Vangelo.<br />
Gli piaceva spesso <strong>di</strong>re: “Chi aiuta l’apostolo avrà la mercede dell’apostolo,<br />
cioè il para<strong>di</strong>so”.<br />
In un teatrino della città furono radunate a convegno le zelatrici missionarie <strong>di</strong><br />
tutta la <strong>di</strong>ocesi. Anche quella volta padre <strong>Uccelli</strong> fu pregato <strong>di</strong> <strong>di</strong>r loro “due parole”:<br />
Egli <strong>com</strong>inciò la sua pre<strong>di</strong>ca congratulandosi con esse perché erano venute in<br />
gran numero. Dimostrò con esempi pratici che le missioni avevano tanto bisogno<br />
<strong>di</strong> preghiere e <strong>di</strong> aiuto materiale, che i missionari nelle terre lontane non potevano<br />
far niente senza l’esercito delle retrovie, cioè senza le zelatrici missionarie. Perché,<br />
nelle missioni, mancando i mezzi, non si possono aprire scuole, costruire le<br />
chiese, sostenere i catecumenati che formano nuovi cristiani, non si possono salvare<br />
le ragazze sfortunate, raccolte nei collegi della Santa Infanzia o gli ammalati<br />
nelle corsie degli ospedali. Elencò i bisogni <strong>di</strong> tutte le terre lontane, ma fu così delicato<br />
da non nominare il suo Istituto dove pure aveva tanti aspiranti da mantenere.<br />
Quando ebbe finito <strong>di</strong> parlare e le u<strong>di</strong>trici ebbero smesso <strong>di</strong> battergli le mani, si<br />
alzò il signor Tagliolato, segretario all’Ufficio missionario. Egli <strong>di</strong>sse: “Padre <strong>Uccelli</strong><br />
vi ha parlato degli altri e va bene, ma ci vuole pure qualcuno che parli <strong>di</strong> lui,<br />
cioè dei suoi bisogni!”<br />
Il buon missionario cercava <strong>di</strong> far tacere l’oratore improvvisato facendogli segno<br />
<strong>di</strong> no con le mani e <strong>di</strong> no con la testa. Ma l’altro continuò imperterrito: “Perché,<br />
fuori Porta S. Croce, padre <strong>Uccelli</strong> ha una schiera <strong>di</strong> aspiranti missionari, che<br />
non vivono <strong>di</strong> aria. Sono tutti vicentini, per giunta, e stu<strong>di</strong>ano per andare un giorno<br />
in missione. Quin<strong>di</strong> ha bisogno anche lui del nostro aiuto. Raccogliete, anche<br />
per lui, frumento, patate, riso, fagioli; anche se sono un po’ duri, non importa, basta<br />
che siano fagioli! Quei suoi ragazzi hanno denti buoni, no, Padre?”<br />
– Corbezzoli, — <strong>di</strong>sse il Padre — hanno anche buona bocca! Ma io sono preoccupato<br />
per le zelatrici: <strong>com</strong>e faranno a portare qui tutta quella roba che lei ha<br />
detto, signor Tagliolato?<br />
– Non siamo mica in Cina, Padre — continuò l’altro, scherzando — se non bastano<br />
i carri, a Vicenza c’è anche il treno!<br />
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