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Luca Augusto Pietro Uccelli, uomo di dio (Biografia) - saveriani.com

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Dieu veut, et tout pour plaire à Dieu,Tutto ciò che Dio vuole e tutto per piacere a<br />

Lui.<br />

<strong>Uccelli</strong> si è fermato a Parma solo pochi giorni; il 17 febbraio lo ritroviamo a<br />

Vicenza. Scrive <strong>di</strong> aver sofferto un bel po’ ma <strong>di</strong> essersi alquanto rimesso. Quanto<br />

durerà quella pausa del dolore? Un mese dopo, i Superiori lo invitano a Parma per<br />

una visita specialistica; i raggi non rivelano nulla, ma il dolore continua. <strong>Uccelli</strong><br />

pensa che nel suo povero ventre qualche cosa ci sia davvero, anche se i raggi non<br />

l’hanno trovato. <strong>Uccelli</strong> ritornò a Vicenza ai primi <strong>di</strong> aprile e trovò che la città era<br />

stata bombardata due volte: case <strong>di</strong>strutte, antichi palazzi colpiti. Anche il vescovado,<br />

la casa del clero e il seminarietto erano stati gravemente danneggiati.<br />

Nell’area dell’Istituto erano cadute nove bombe, ma solo la casetta del rustico era<br />

stata colpita. Le vittime erano state relativamente poche.<br />

In maggio nuovo bombardamento. Lungo Viale Trento caddero molte bombe;<br />

nell’Istituto, questa volta, le bombe hanno portato via il tetto e rovinati i muri della<br />

stalla e della cantina; le mucche si erano salvate.<br />

Il 17 luglio cambiò l Rettore: a padre Chiarel successe il padre <strong>Pietro</strong> Danieli,<br />

un giovane saveriano <strong>di</strong> 35 anni. <strong>Uccelli</strong> aveva preveduto il cambio <strong>di</strong> guar<strong>di</strong>a<br />

perché, a suo <strong>di</strong>re, padre Chiarel, abituato in Cina, trattava la gente alla cinese…<br />

A Parma il Superiore generale padre Amatore Dagnino aveva dato le <strong>di</strong>missioni<br />

per ragioni <strong>di</strong> salute.<br />

A Vicenza gli allarmi si succedono in continuazione, fino a sette o otto al giorno.<br />

Per tutto novembre e <strong>di</strong>cembre padre <strong>Uccelli</strong> non esce <strong>di</strong> casa, perché le strade<br />

sono impraticabili per la neve e il ghiaccio. Una lettera <strong>di</strong> Melania, scritta a Natale,<br />

gli arriva solo il 17 gennaio 1945, gli dà occasione per evadere dalle tristi vicende<br />

quoti<strong>di</strong>ane ed elevarsi a pensieri <strong>di</strong> alta spiritualità, a conforto della povera<br />

inferma, affetta dal morbo <strong>di</strong> Parkinson. Le scrive: «Creda che io la invi<strong>di</strong>o, perché<br />

vedo con gli occhi della fede quanto il Signore le vuol bene e la fa degna <strong>di</strong><br />

unirsi alla sua croce per la salvezza <strong>di</strong> tante anime. La più bella e sicura prova<br />

dell’amore è la sofferenza, e non quella che scegliamo noi, ma quella che ci regala<br />

il Signore e che noi accettiamo con rassegnazione. Vorrei essere io il suo Cireneo,<br />

perché possa avere un po’ <strong>di</strong> riposo e riprendere poi la croce con più slancio <strong>di</strong><br />

prima. Che il Signore le <strong>di</strong>a tanta rassegnazione, anzi le faccia apparire dolce il<br />

soffrire per suo amore…<br />

Non si lamenti se non può pregare, porti la croce con pazienza, l’offra al Signore<br />

per impetrare tutte quelle grazie che lei desidera, per ottenere la conversione dei<br />

poveri peccatori, degli infedeli, per suffragare le anime sante del Purgatorio e per<br />

la perseveranza dei giusti. Tutto questo che le ho detto, è contenuto in queste poche<br />

parole del Padre nostro: Sanctificetur nomen tuum, veniat regnum tuum, fiat<br />

voluntas tua.<br />

I bombardamenti a Vicenza sono continuati per tutto l’inverno; il più terribile<br />

era stato quello del 18 novembre 1944 con molte vittime. Anche nell’area<br />

dell’Istituto erano morte due persone, mentre si recavano al rifugio.<br />

Il 25 aprile 1945 segna la fine della guerra, ma la pace non è ancora arrivata. I<br />

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