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Luca Augusto Pietro Uccelli, uomo di dio (Biografia) - saveriani.com

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<strong>di</strong> montagna, per fare le Missioni al popolo e istituire Circoli Cattolici, primi nuclei<br />

<strong>di</strong> quella Azione Cattolica che fece tanto bene in Italia. Tutto questo rientrava<br />

negli impegni assunti da don <strong>Pietro</strong> stesso, quando aveva dato il nome alla Congregazione<br />

dei Sacerdoti Missionari, fondata da don Prospero Campioli nel 1884 e<br />

allora fiorente. Riteniamo che abbia accettato senza opporre obiezioni per la situazione<br />

economica, perché, <strong>di</strong>rà in seguito, non si era fatto prete per il denaro.<br />

<strong>Uccelli</strong> condusse con sé il padre, la matrigna e il fratello Fermo. Possiamo immaginare<br />

la delusione <strong>di</strong> Battista e soprattutto <strong>di</strong> Irene nel trovarsi in un luogo così<br />

fuori del mondo, senza nessun conoscente e con la prospettiva <strong>di</strong> <strong>di</strong>sagi senza<br />

numero. La chiesa era vecchia e maltenuta, la canonica era in uno stato miserevole.<br />

Poi venne l’inverno, in anticipo sui tempi della pianura, e la famigliola si trovò<br />

<strong>com</strong>pletamente isolata e forse con problemi anche per il vitto quoti<strong>di</strong>ano. Irene,<br />

nel suo intimo, se la prendeva con don <strong>Pietro</strong>, che aveva tante altre possibilità in<br />

<strong>di</strong>ocesi e che, invece, aveva accettato <strong>di</strong> andare in capo al mondo. Questo stato<br />

d’animo spiega anche un certo nervosismo e alcune escandescenze che don <strong>Pietro</strong><br />

notò nella matrigna in certi momenti <strong>di</strong>fficili. Piano piano la famiglia si sarà un<br />

po’ organizzata, Battista coltivando un orticello e Irene mettendo su un piccolo<br />

pollaio; ma a Piolo anche la terra era arida, se don <strong>Pietro</strong> poté scrivere: «Il mio<br />

cervello è <strong>com</strong>e il terreno <strong>di</strong> Piolo che, non zappato, dà triboli e spine; e zappato<br />

incallisce le mani del lavoratore e poi, invece <strong>di</strong> dare buon grano, produce zizzania».<br />

Forse don <strong>Pietro</strong> scrisse questo pensando al misero orticello vicino alla canonica<br />

e al lavoro improbo <strong>di</strong> suo padre.<br />

Non sappiamo nulla dei primi un<strong>di</strong>ci mesi, passati a Piolo, eccetto <strong>di</strong> un viaggio,<br />

<strong>com</strong>piuto dal giovane prete nell’ottobre del 1900, un mese dopo il suo trasferimento.<br />

Don <strong>Pietro</strong> aveva sentito parlare <strong>di</strong> un prete <strong>di</strong> Parma che aveva aperto<br />

un istituto per giovanetti per farli stu<strong>di</strong>are con poca spesa. Quel prete si chiamava<br />

Guido Conforti e l’istituto che aveva fondato era seminario per le missioni<br />

all’estero, ma don <strong>Pietro</strong> non lo sapeva, e pensava che si trattasse semplicemente<br />

<strong>di</strong> un collegio per ragazzi poveri, aspiranti al sacerdozio. Pensò <strong>di</strong> andare a chiedere<br />

a don Conforti <strong>di</strong> accogliere suo fratello Fermo.<br />

Arrivò a Parma nella mattinata del 9 ottobre e ci recò in Curia a chiedere dove<br />

avrebbe potuto trovare don Conforti. Gli <strong>di</strong>ssero che era nella Basilica<br />

dell’Annunziata, al <strong>di</strong> là del ponte, con i suoi aspiranti missionari, per la <strong>com</strong>memorazione<br />

<strong>di</strong> mons. Francesco Fogolla e degli altri missionari martiri, uccisi in<br />

Cina nel luglio passato.<br />

Don <strong>Pietro</strong> vi si recò e giunse in tempo a sentire il <strong>di</strong>scorso del vescovo Francesco<br />

Magani: «Un <strong>di</strong>scorso bellissimo — <strong>di</strong>rà don <strong>Pietro</strong> — che esaltava quei<br />

campioni della fede». E aggiunge: «Mi venne imme<strong>di</strong>atamente il desiderio <strong>di</strong> andare<br />

da mons. Conforti e <strong>di</strong> non parlare <strong>di</strong> mio fratello, ma chiedere che accogliesse<br />

me, che mi sentivo venire nell’anima questa domanda: Non potrei occupare io<br />

il posto <strong>di</strong> almeno l’ultimo <strong>di</strong> quei martiri?».<br />

Il canonico Conforti lo accolse con tale cor<strong>di</strong>alità che don <strong>Pietro</strong> ne fu conqui-<br />

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