Luca Augusto Pietro Uccelli, uomo di dio (Biografia) - saveriani.com

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evoli, lasciarono in Pietro un senso di insicurezza e di timidezza che lo accompagnò per tutta la vita. Le caratteristiche della sua vita — cercare il nascondimento, passare inosservato, non parlare mai di sé — possono aver trovato alimento nella formazione seminaristica ricevuta a Marola e nella lettura di libri ascetici, l’una e l’altra convergenti nell’inculcare l’umiltà, com’era d’uso, e tendenti, talvolta, a reprimere lo svolgersi della personalità; ma possono anche avere avuto fondamento in un’infanzia priva del sostegno stabile e rassicurante di una madre. In contrapposto, la mancanza di una figura materna a cui appoggiarsi e in cui confidare, può aver risvegliato in lui, fin dalla fanciullezza, il bisogno della ricerca di Dio per compensarlo di quanto non aveva trovato, almeno con pienezza, nella famiglia, e aver favorito lo spirito di comunione con Dio, altra caratteristica della la sua vita spirituale. Vedremo come un’amicizia femminile, sublimata dalla comune ricerca di Dio, abbia creato un compenso alla mancata presenza materna nella sua infanzia. Infine, le esperienze di privazioni e di povertà gli hanno fatto crescere nel cuore quel senso di compassione e tenerezza verso i poveri e i sofferenti che lo renderanno un giorno apostolo di carità e consolatore degli afflitti. Questi aspetti hanno poi trovato nella grazia dello Spirito Santo il modo di sublimarsi e divenire virtù e santità. Resta da considerare l’influenza del padre nella formazione del giovane Pietro. Battista era una figura poliedrica, un uomo di fede e di un cuore grande che si esprimeva in affetto verso i familiari e in benevolenza verso tutti. Nella sua maturità assunse un rilievo di primo piano nel paese, per la sua istruzione, superiore a quella comune dei contadini, tanto che leggeva agli altri il giornale nelle stalle, e perché aveva un carattere sereno, sempre pronto alla battuta allegra ed era efficace nel racconto delle barzellette. Si distingueva, inoltre, per lo spirito di iniziativa che si manifestava soprattutto nell’organizzare drammi teatrali nel teatrino del paese. Erano drammi strappalacrime, come La Storia di Genoveffa, La Cieca di Sorrento, I due Sergenti, eccetera. Otteneva un grande successo e, con le entrate degli spettacoli, riuscì a comperare un grande lampadario che pose al centro del teatrino. Era piccolo di statura e camminava svelto anche da vecchio; era deciso e risoluto nei suoi doveri. Non mancava mai alla Messa domenicale e alle Funzioni. Per il suo Pierino ebbe sempre un affetto particolare, forse perché, rimasto orfano in tenera età, gli faceva più tenerezza; l’affetto parve crescere quando lo vide avviarsi con successo verso il sacerdozio. Gli echi del suo primo apostolato a S. Terenziano lo entusiasmavano e gli facevano pensare a una vecchiaia quieta e tranquilla all’ombra di un presbiterio. Perciò fu grande la sua delusione quando seppe dei propositi missionari del figlio, e cercò di ostacolarlo in tutti i modi, come vedremo. Dal padre don Pietro ereditò la fede profonda e generosa; dal suo esempio imparò ad essere disponibile agli altri, e come lui sviluppò in se stesso un carattere affabile, sereno e faceto. Anche a lui piaceva raccontare le barzellette e le narrava 12
con brio destando l’ilarità in chi lo ascoltava. La dedizione al lavoro senza risparmi fu certo un’eredità paterna; anche la fiducia nella Provvidenza, così caratteristica nella vita di padre Uccelli, trova riscontro nel comportamento di Battista, che varie volte si trovò in difficoltà economiche durante la sua lunga vita e che sempre confidò nell’aiuto celeste. 13
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IL RITORNO IN ITALIA (1919) Cenni v
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In conclusione, volendo sintetizzar
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L’ORA DELLA PROVA PADRE Uccelli g
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Padre, gli fece un altro discorso.
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Padre Uccelli l’accompagnò fino
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Giuseppe perché ci pensasse lui. O
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INCOMINCIANO GLI ACCIACCHI 1930-194
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ma è un po’ claudicante. Se ne a
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INDICE Prefazione .................
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