Luca Augusto Pietro Uccelli, uomo di dio (Biografia) - saveriani.com
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UNA FONDAZIONE A VICENZA<br />
Quando, nel 1901, mons. Conforti decise <strong>di</strong> accogliere, nel suo nuovo e<strong>di</strong>ficio<br />
in Campo <strong>di</strong> Marte, solo gli studenti <strong>di</strong> liceo e teologia che veramente aspiravano<br />
alle Missioni, si trovò con pochi aspiranti. Dopo <strong>di</strong>eci anni, nel 1911, all’inizio<br />
dell’anno scolastico, gli allievi missionari erano solamente otto, <strong>di</strong> cui tre lasceranno<br />
presto l’Istituto.Durante la guerra del 1915-18, anch’essi furono <strong>di</strong>spersi.<br />
Negli anni del dopo guerra gli fu suggerito <strong>di</strong> riaprire le cosiddette Scuole apostoliche,<br />
cioè seminari dove si coltivassero le vocazioni fin dal ginnasio (scuola<br />
me<strong>di</strong>a). Per questo nel 1919 fu aperta a Parma, nella Casa Madre, una Scuola apostolica<br />
con una trentina <strong>di</strong> ragazzi <strong>di</strong> ginnasio e 23 o 24 studenti <strong>di</strong> liceo e teologia.<br />
Si pensò poi se non fosse conveniente aprire una scuola ginnasiale in qualche<br />
<strong>di</strong>ocesi in cui le vocazioni erano numerose.<br />
Mons. Conforti incaricò il padre Antonio Sartori <strong>di</strong> cercare un luogo appropriato.<br />
Fu così che venne aperta la casa <strong>di</strong> Vicenza, con l’acquisto <strong>di</strong> una vecchia villa,<br />
appena fuori da Porta Santa Croce, a nord della città. Era una tipica Villa veneta,<br />
appartenuta recentemente alla famiglia Tacchi. Un benefattore <strong>di</strong> Cremona,<br />
mons. Giulio Ratti, fece fronte a gran parte della spesa.<br />
Quando, il 24 ottobre 1919, padre Sartori vi si recò, insieme al novello sacerdote<br />
Giovanni Gazza, la villa era ancora occupata da un reparto dell’esercito,<br />
l’Autoparco Artiglieria, Sezione Pompieri. I soldati furono molto gentili e si misero<br />
a sgomberare gli ambienti, prestandosi anche alle pulizie e ai primi restauri.<br />
Quando se ne andarono, lasciarono in dono 50 letti <strong>di</strong> ferro con reti metalliche,<br />
200 lenzuola, cinquanta pagliericci, cento federe. Inoltre, cedettero a poco prezzo<br />
se<strong>di</strong>e, tavoli, arma<strong>di</strong>, pentole, marmitte e brocche. Peccato che, durante la guerra,<br />
in molti letti si fossero annidate le cimici che dopo molti anni non si era ancora<br />
riusciti a eliminare. Padre Sartori aveva anche ottenuto che tre suore delle Poverelle<br />
<strong>di</strong> Bergamo vi fossero mandate per il servizio <strong>di</strong> cucina e del guardaroba. A<br />
metà novembre giunsero da Parma 14 studenti <strong>di</strong> ginnasio.<br />
Padre Sartori aveva un bel modo <strong>di</strong> trattare con le persone. Anche il Vescovo<br />
<strong>di</strong> Vicenza, mons. Fer<strong>di</strong>nando Rodolfi, si lasciò conquistare dalla gentilezza del<br />
missionario e non solo acconsentì alla fondazione, ma accettò anche che i futuri<br />
aspiranti missionari frequentassero le scuole del Seminario.<br />
Quando padre <strong>Uccelli</strong> arrivò a Vicenza nella prima metà <strong>di</strong> agosto 1921, non vi<br />
trovò Sartori, che era presso il padre gravemente infermo; dovette quin<strong>di</strong> subito<br />
prendere in mano le faccende della casa. La prima sorpresa fu <strong>di</strong> non trovare in<br />
cassa quasi nulla e segnati nel registro una bella filza <strong>di</strong> debiti. Si rese allora conto<br />
dei brontolamenti <strong>di</strong> padre Sartori; ma che fare se anche la Casa Madre era in gra-<br />
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