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Luca Augusto Pietro Uccelli, uomo di dio (Biografia) - saveriani.com

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(che lo attende), ma anche per l’aria troppo bassa che ivi si respira».<br />

Passa poi a descrivere la situazione: il paese è a 18 chilometri da Reggio, ha<br />

3.500 abitanti e vi sono alcune borgate che <strong>di</strong>stano quattro chilometri dalla chiesa.<br />

L’arciprete, <strong>di</strong> cui dovrà essere coa<strong>di</strong>utore, è molto vecchio, e il curato è più<br />

vecchio <strong>di</strong> lui; c’è un sacerdote giovane, press’a poco della sua età, che è abitualmente<br />

infermiccio, per cui il peso della pre<strong>di</strong>cazione, del confessionale e<br />

dell’assistenza ai malati toccherà tutto a lui e non sarà un peso leggero. Quanto<br />

poi alla pre<strong>di</strong>cazione dovrà misurare le parole e ponderare bene le frasi, perché c’è<br />

sempre pericolo: un suo antecessore è dovuto fuggire per mettersi in salvo da un<br />

in<strong>di</strong>viduo che lo voleva accoltellare.<br />

Inoltre, sa <strong>di</strong> andare in mezzo a una popolazione «numerosissima in piazza e<br />

scarsissima in chiesa». Vi era stato per l’ottavario dei morti e ne era rimasto sgomento:<br />

alla pre<strong>di</strong>ca, quantunque il pre<strong>di</strong>catore fosse bravo — era il padre Gaudenzio<br />

—, la chiesa era quasi deserta: poche donne, e uomini solo uno o due. «Miseria!».<br />

Non c’è da meravigliarsi che il pensiero della nuova situazione gli abbia fatto<br />

passare notti insonni e gli abbia reso melanconiche le ore del giorno.<br />

Alla fine <strong>di</strong> novembre o ai primi <strong>di</strong> <strong>di</strong>cembre don <strong>Uccelli</strong> è nella nuova sede.<br />

Non ci <strong>di</strong>ce <strong>com</strong>e sia stato accolto, ma racconta <strong>di</strong> aver avuto, dopo due o tre<br />

giorni dall’arrivo, un forte mal <strong>di</strong> testa con capogiri; sperava fosse una cosa passeggera,<br />

ma il mal <strong>di</strong> testa cresceva ogni giorno più e si aggiunse anche il vomito.<br />

Nuovo del posto e timido per temperamento, non <strong>di</strong>sse niente a nessuno, sperando<br />

che tutto passasse; invece dopo tre o quattro giorni si aggiunse un forte mal <strong>di</strong><br />

stomaco. Non aveva più voglia <strong>di</strong> mangiare e non riusciva a dormire. Quasi non si<br />

reggeva in pie<strong>di</strong>, ma continuò a <strong>di</strong>simpegnare i suoi <strong>com</strong>piti, con gran<strong>di</strong> sforzi e<br />

sudori. Tutto questo durò do<strong>di</strong>ci o quin<strong>di</strong>ci giorni.<br />

Quando si sentì un po’ meglio si recò a Reggio dal suo amico, il canonico Poletti,<br />

e dalle signore Paterni. Quando lo videro scarno e macilento,<br />

s’impressionarono e gli fecero amorose rac<strong>com</strong>andazioni <strong>di</strong> curare la salute, perché<br />

la sua cera in<strong>di</strong>cava il principio <strong>di</strong> una malattia grave. Egli si mise a ridere e<br />

gli altri a insistere ancor <strong>di</strong> più.<br />

<strong>Uccelli</strong> andò anche a salutare il Vicario generale che lo trattò tanto gentilmente<br />

da fargli pensare che fosse lui, il Vicario generale, vicino alla fine (tanto era cambiato!).<br />

La lettera termina con un cenno alla pre<strong>di</strong>cazione: «Va più che bene. C’è gente<br />

sempre molta molta, e anche tanti uomini ad ascoltare la parola <strong>di</strong> Dio». Si vede<br />

proprio che il suo fervore attirava la gente.<br />

Don <strong>Pietro</strong> è l’ultimo arrivato e <strong>com</strong>e ultimo è trattato. Naturalmente ne soffre<br />

e se ne accusa <strong>com</strong>e <strong>di</strong> mancanza <strong>di</strong> umiltà: «Quando ero in montagna godevo <strong>di</strong><br />

andare a tavola negli infimi posti, e non mi era mai concesso; e ora che mi vien<br />

concesso quasi senza <strong>com</strong>plimenti, debbo <strong>com</strong>battere molto perché la prontezza<br />

esteriore sia ac<strong>com</strong>pagnata dal desiderio <strong>di</strong> occupare tale posto». Gli faceva anche<br />

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