Luca Augusto Pietro Uccelli, uomo di dio (Biografia) - saveriani.com

gli manderà 20.000 grani per far corone e la relativa tenaglietta… «Più mi allontano
dalla Missione e più mi sento di amarla».
Nuova lettera da Nanchino con un pensiero per le suore cinesi. Ha un forte mal
di testa; dentro la cabina e in sala si brucia dal caldo e fuori si gela. Sembra che il
viaggio da Hankou a Shanghai sia stato fatto in battello. Il 28 o 29 è a Shanghai e
ha la delusione di sentir dire che non si sa quando partirà la nave per l’Europa.
C’è un gran freddo, per fortuna ha gli abiti imbottiti che gli hanno fatto le suore.
Per quindici giorni non si è sentito bene. Non potendo uscire per il freddo si è
fermato spesso in biblioteca a leggere. Nell’interminabile tempo di attesa, Uccelli
ha pensato di scrivere al Fondatore la sua ultima lettera dalla Cina. È in data 6 dicembre.
Dice di trovarsi ospite dei Padri Lazzaristi che lo trattano con una carità
veramente cristiana. Spera di partire il 23 dicembre con la nave “André Le Bon”
che farà scalo a Marsiglia. Esprime poi i suoi sentimenti riguardo all’obbedienza
che gli è stata impartita:
«Circa poi al mio ritorno non ho nulla da dire, se non manifestare a Vostra Eccellenza
Ill.ma e Rev.ma i miei timori e le mie speranze. Se penso alla mia poca
virtù, alle mie forze fisiche e spirituali che lasciano tanto a desiderare, creda, Eccellenza,
che ho proprio argomento da sgomentarmi. Se poi rifletto che io non
c’entro che passivamente in questa disposizione e che non faccio che obbedire alla
volontà del Signore, che mi viene manifestata per mezzo dei miei Superiori, mi
tranquillizzo un po’ e prendo speranza che, con l’aiuto del Signore, potrò fare un
po’ di bene. Vengo con l’intenzione di fare del bene e di farne molto, ma sempre
sotto l’obbedienza. Mi è caro dirLe che sono disposto a ritornare ancora in Missione
come a rimanere per sempre nell’Istituto per la ragione che Le dicevo, cioè
perché mi piace obbedire. Spero, anzi fin d’ora prego Vostra Eccellenza che mi
aiuti, sia con le sue sante preghiere sia con i suoi illuminati consigli, a fare il mio
dovere».
Il 13 dicembre scrive a Popoli: «Post multa et quasi infinita saecula, Le posso
finalmente dire che il giorno 25 corrente, solennità del Santo Natale, partirò. Questa
volta pare una cosa certa».
Uccelli partì infatti il 25 dicembre, con varie casse di oggetti per il Museo;
giunse a Parma il 7 febbraio 1920, accolto in festa. Andò a salutare il vecchio padre,
poi si recò a Vicenza, dove si trovava una sua antica amicizia, il padre Antonio
Sartori, fondatore della Casa Apostolica e Rettore della medesima. Su suggerimento
di Sartori si recò a Cremona a ossequiare un grande benefattore della Casa,
mons. Giulio Ratti. Di qui tornò a Parma ad assumere il compito di Direttore
spirituale, che diverrà assai importante con l’istituzione del primo Noviziato
dell’Istituto, iniziatosi ufficialmente il 6 settembre 1920, con 22 novizi. 5
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5 Cronistoria della Scuola apostolica di Vicenza, in “Vita nostra”, Bollettino privato dell’ Istituto
S. Francesco Saverio per le Missioni Estere, Parma, Febbraio 1920, pag. 6.
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