Luca Augusto Pietro Uccelli, uomo di dio (Biografia) - saveriani.com
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sempre». 2<br />
E ora facciamo parlare un <strong>uomo</strong>, o meglio ascoltiamo che cosa racconta sua figlia.<br />
Suo padre aveva fatto otto o nove anni <strong>di</strong> guerra, era stato deportato in Russia<br />
e, tornato a casa, non andava più in chiesa e bestemmiava. Ma un giorno andò<br />
da padre <strong>Uccelli</strong> non si sa perché, e poi raccontò alla figlia: «Pensa, l’ho visto io,<br />
con i miei occhi, mettere davanti al suo San Giuseppe quello che mancava al suo<br />
seminario: fagioli, pasta… Ho visto io con i miei occhi che arrivavano camion <strong>di</strong><br />
roba. E padre <strong>Uccelli</strong> che <strong>di</strong>ceva ai camionisti: Venite, venite! Mettete giù». Continua<br />
la sig.ra Mira: «È stata un’esperienza fortissima. E <strong>di</strong>re che chi lo raccontava<br />
con tanto entusiasmo era uno che non credeva in niente, <strong>com</strong>e mio padre; e che lo<br />
raccontasse lui era proprio il massimo. Mi pare <strong>di</strong> vederlo ancora, <strong>com</strong>e fosse oggi,<br />
che piangeva <strong>di</strong> <strong>com</strong>mozione quando parlava <strong>di</strong> padre <strong>Uccelli</strong>». 3<br />
Diamo ora la voce a un ragazzo. Aveva 16 anni e si recava ogni tanto<br />
all’Istituto per avere notizie del fratello maggiore, padre Giuseppe Fusato, missionario<br />
in Cina. Alle volte padre <strong>Uccelli</strong> lo chiamava davanti a San Giuseppe: «Vieni,<br />
vieni a vedere». «Una volta vi<strong>di</strong> sul piattino ai pie<strong>di</strong> della statua una barchetta<br />
in carta. Poi seppi che la barchetta era arrivata davvero. Un altra volta vi<strong>di</strong> dei<br />
grani <strong>di</strong> riso e chiesi: “Padre, che cosa ci fa qui il riso?”. – E lui: “Caro, abbiamo<br />
bisogno <strong>di</strong> mangiare”. – Quella volta era quasi mezzogiorno e la suora venne a <strong>di</strong>re:<br />
“Padre, non c’è nulla da mangiare…”. – E lui: “Intanto metta su l’acqua”.<br />
Poco dopo si fermarono alcuni uomini — mi pare che fossero della Croce Rossa<br />
— che consegnarono due sacchi <strong>di</strong> riso e alcuni sacchi <strong>di</strong> pane». 4<br />
La storia delle sette damigiane la racconta la nipote Suor Dina Tagliavini. Andò<br />
a Vicenza con un’altra suora. «Mentre parlavamo con padre <strong>Uccelli</strong>, squillò il<br />
telefono. Sentimmo rispondere: “Sì, sono io… Sette damigiane <strong>di</strong> olio?... Chi devo<br />
ringraziare?”. Mise giù il telefono e <strong>di</strong>sse: “Mi hanno risposto <strong>di</strong> ringraziare<br />
San Giuseppe”». Prima <strong>di</strong> partire le suore videro arrivare il carro con le damigiane<br />
<strong>di</strong> olio. Sentirono <strong>di</strong>re: «Queste le lasci a me, e queste le porti al tale Istituto che<br />
ne ha molto bisogno…».<br />
Suor Dina si accorse, proprio quando stava per partire, che davanti a San Giuseppe<br />
c’era un fiaschetto in miniatura con dentro qualche goccia d’olio: quelle<br />
damigiane erano la risposta. 5<br />
In ultimo, un fatto raccontato dalle Suore della cucina. Quel giorno avevano solo<br />
la minestra e nulla per <strong>com</strong>panatico. Padre <strong>Uccelli</strong> le mandò a pregare San Giuseppe.<br />
Poco prima <strong>di</strong> mezzogiorno, suonò il campanello e le suore andarono ad<br />
aprire. C’era un <strong>uomo</strong> con un sacco sulle spalle. Raccontò che proprio davanti<br />
all’Istituto si era aperta la porta posteriore del camion e alcune forme <strong>di</strong> formaggio<br />
erano rotolate fuori e si erano ammaccate. Non si potevano più vendere: «Le<br />
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2 Summarium, pag. 342.<br />
3 Ivi, pag. 284.<br />
4 Ivi, pag. 397.<br />
5 Ivi, pag. 84-85.<br />
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