Luca Augusto Pietro Uccelli, uomo di dio (Biografia) - saveriani.com
Luca Augusto Pietro Uccelli, uomo di dio (Biografia) - saveriani.com
Luca Augusto Pietro Uccelli, uomo di dio (Biografia) - saveriani.com
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
gna per rifugiarsi entro le mura <strong>di</strong> cui la città era circondata; gente su carri o a<br />
pie<strong>di</strong>, portando sulle spalle le poche cose essenziali.<br />
Ma ecco <strong>com</strong>e racconta l’avvenimento il padre <strong>Uccelli</strong> stesso, in una lettera a<br />
suo padre: «Desiderate sapere che cosa sia avvenuto ai <strong>di</strong>avoli europei in quei<br />
giorni <strong>di</strong> sollevazione? Eccovi, in due parole. Molte chiacchiere, maggiori timori e<br />
pochi fatti. Dico pochi fatti, ma quando si tratta della vita, <strong>di</strong> pochi o <strong>di</strong> molti e<br />
anche <strong>di</strong> uno solo, non è mai poca cosa».<br />
Dice poi che l’esercito «formato dai crudeli Boxer» era numerosissimo e che si<br />
ingrossava, man mano, reclutando per forza i conta<strong>di</strong>ni, e che una notte i missionari<br />
ebbero veramente paura, tanto che si confessarono l’un l’altro, e temettero<br />
che fosse giunta l’ultima ora. Avevano i soldati <strong>di</strong> guar<strong>di</strong>a alle porte, ma c’era poco<br />
da fidarsi: «Ma anche in Cina c’è il Signore, — continua padre <strong>Pietro</strong> —. Mi<br />
misi nelle sue paterne braccia e con una confidenza illimitata nel suo potente aiuto,<br />
passai bene anche quei giorni». Le cose, però, non erano andate così lisce <strong>com</strong>e<br />
il nostro le racconta a suo padre.<br />
Padre Bonar<strong>di</strong>, preoccupato per la situazione, decise <strong>di</strong> mettere al sicuro i giovani<br />
missionari, mandandoli a Nangyang, presso i Padri <strong>di</strong> Milano. Il 4 aprile partirono<br />
con una scorta <strong>di</strong> sei soldati e un caporale, gentilmente concessa dal mandarino<br />
locale. Impiegarono tre giorni <strong>di</strong> carro cinese a percorrere i circa 200 chilometri<br />
che li separavano ha Kinkiakan, la residenza dei Padri <strong>di</strong> Milano, nella periferia<br />
della città <strong>di</strong> Nanyang. Furono accolti con mille riguar<strong>di</strong>.<br />
Dopo qualche giorno, giunse una lettera del padre Calza che invitava <strong>Uccelli</strong> a<br />
raggiungerlo a Luyi-xian, <strong>di</strong>stante oltre 500 chilometri. Vi impiegò otto giorni,<br />
sempre col carro cinese, e arrivò con le ossa rotte, <strong>com</strong>e possiamo immaginare.<br />
Da là scrisse al Rettore della Casa <strong>di</strong> Parma, don Ormisda Pellegri, raccontando il<br />
seguito della paurosa avventura della rivoluzione dei… Boxer.<br />
Anzitutto non si trattava dei Boxer, <strong>com</strong>e avevano immaginato, dato i precedenti<br />
della persecuzione del 1900; si trattava, invece, <strong>di</strong> un avventuriero <strong>di</strong> circa<br />
40 anni, che si era arricchito con il <strong>com</strong>mercio e che, preso dall’ambizione, voleva<br />
ad<strong>di</strong>rittura <strong>di</strong>ventare imperatore. Formò un primo gruppo <strong>di</strong> facinorosi con belle<br />
promesse, e poi <strong>com</strong>inciò a reclutare forzatamente i conta<strong>di</strong>ni. In breve tempo<br />
raccolse un esercito <strong>di</strong> oltre do<strong>di</strong>ci mila uomini. Pechino mandò loro contro un esercito<br />
regolare che li sbaragliò.<br />
Il <strong>di</strong>sgraziato capo si rifugiò a Luyi-xian, presso un amico, il quale lo tradì per<br />
guadagnare la taglia <strong>di</strong> 2400 once d’argento, promessa a chi lo avesse messo nelle<br />
mani dell’esercito.<br />
Altre lettere al padre, il 20 maggio e un’altra senza data, probabilmente del settembre;<br />
una lettera pure agli studenti <strong>di</strong> Parma e un paio a Melania. Racconta le<br />
sue prime impressioni. I cinesi non sono “feroci”, <strong>com</strong>e si <strong>di</strong>ceva, ma sono piuttosto<br />
timi<strong>di</strong>, <strong>com</strong>plimentosi e interessati; sono anche molto attivi (mai stanchi e<br />
sempre pronti ad ogni <strong>com</strong>ando) e, in fine, sono curiosi all’eccesso.<br />
Gli fa meraviglia il vedere gli uomini in sottana e le donne in calzoni. Queste<br />
specialmente gli fecero impressione, perché le donne indossavano una specie <strong>di</strong><br />
58