Luca Augusto Pietro Uccelli, uomo di dio (Biografia) - saveriani.com
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asso, entrativi non si sa <strong>com</strong>e. La conseguenza <strong>di</strong> quegli oggetti erano fenomeni<br />
inspiegabili <strong>com</strong>e campanelli che suonano da sé, finestre che si aprono, malesseri<br />
improvvisi. Padre <strong>Uccelli</strong> veniva chiamato a bene<strong>di</strong>re la casa e i fenomeni cessavano.<br />
Immancabilmente faceva bruciare quegli oggetti. Qualche volta i vestiti si<br />
macchiavano senza ragione, mentre nei materassi trovavano bitorzoli strani. Padre<br />
<strong>Uccelli</strong> veniva e <strong>di</strong>ceva <strong>di</strong> bruciare, bruciare, e dava la bene<strong>di</strong>zione.<br />
Uno <strong>di</strong> questi fatti ci è raccontato dettagliatamente da Anna Bassanese. È un<br />
fatto che risale all’agosto del 1950. Anna aveva una sorella che stava sempre poco<br />
bene, tanto che il me<strong>di</strong>co non sapeva più che cosa fare. Un giorno che la sorella<br />
era assente, Anna con una zia fecero pulizia nella camera. Sprimacciando il materasso<br />
<strong>di</strong> piume, sentirono sotto le mani un oggetto duro, vi trovarono una ghirlanda<br />
fatta con spini <strong>di</strong> pino. La cosa sembrò strana e la portarono a Padre <strong>Uccelli</strong>.<br />
Questi, appena vide la strana ghirlanda, <strong>di</strong>sse: «Vengo io a casa vostra. Qui bisogna<br />
che venga io». Nel pomeriggio vi andò con la sua bicicletta, ma quando si<br />
trattò <strong>di</strong> salire le scale, sembrava che una forza misteriosa lo respingesse. Si attaccava<br />
con tutte e due le mani allo scorrimano. Cominciò le preghiere, ma sudava<br />
tutto e perfino si tirò su le maniche. Dicono che sembrava lottare, proprio lottare.<br />
Era spossato. Alla fine <strong>di</strong>sse. «Aprite le finestre che esca il demonio ed entrino gli<br />
angeli». La sorella, tornata a casa, non ebbe più nessun male. 11<br />
Si capisce, da queste testimonianze, <strong>com</strong>e padre <strong>Uccelli</strong> fosse ritenuto un Santo<br />
a cui Dio concedeva doni straor<strong>di</strong>nari.<br />
In occasione del suo cinquantesimo <strong>di</strong> or<strong>di</strong>nazione sacerdotale, nel 1947, durante<br />
la Messa, padre <strong>Uccelli</strong> aveva detto: «Pregherò sempre per voi. E quando sarò<br />
in Para<strong>di</strong>so voglio fare <strong>com</strong>e santa Teresina, farò cadere a piene mani rose <strong>di</strong><br />
grazie… Non vi <strong>di</strong>menticherò mai più…». 12<br />
La pioggia <strong>di</strong> rose <strong>com</strong>inciò subito. Erano passati pochi anni dalla morte del<br />
padre <strong>Uccelli</strong>. Si era nell’agosto 1957. I coniugi Giovanni e Nora <strong>Luca</strong> avevano il<br />
loro figlioletto malato: continuo vomito e deperimento generale. Portato<br />
all’ospedale <strong>di</strong> Marostica pareva non ci fossero più speranze. Vedendo il bambino<br />
quasi moribondo, il padre uscì <strong>di</strong>sperato dalla stanza. Improvvisamente il suo pensiero<br />
andò a padre <strong>Uccelli</strong> ed ebbe la convinzione <strong>di</strong> un intervento straor<strong>di</strong>nario.<br />
Disse a parole o col cuore: “Padre <strong>Uccelli</strong>, se mi fai questa grazia, verrò a pie<strong>di</strong> a<br />
Vicenza, sulla tua tomba”. Detto questo corse dentro alla stanza e <strong>di</strong>sse alla moglie,<br />
con forza, <strong>di</strong> dare al piccolo un cucchiaio <strong>di</strong> aranciata. Nora lo guardò stupita,<br />
pensando che avesse perso la testa. Giovanni ripeté l’or<strong>di</strong>ne con decisione. La<br />
mamma gli accostò un cucchiaino alle labbra e, con meraviglia, vide che il bambino<br />
lo beveva. Da quel momento cessò il vomito e venne la guarigione.<br />
1965. Un bambino <strong>di</strong> quattro anni, malato <strong>di</strong> nefrite. Il me<strong>di</strong>co parlò alla<br />
mamma, Maria Zaltron, preparandola al peggio. Allora essa andò sulla tomba <strong>di</strong><br />
padre <strong>Uccelli</strong>, pregandolo con tutto l’ardore. Tre giorni dopo tornò all’ospedale a<br />
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11 Summarium, pag. 147, 207, 393-394.<br />
12 VIOLA Gianni, I Fioretti <strong>di</strong> padre <strong>Uccelli</strong>, I, Brescia, CSAM, 2001, pag. 3.<br />
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