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Luca Augusto Pietro Uccelli, uomo di dio (Biografia) - saveriani.com

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ferenti. L’ultima lettera all’amica è del 21 marzo.<br />

Nel luglio 1953 viene operato d’urgenza per ernia strozzata, presso la Casa <strong>di</strong><br />

Cura Segato in Borgo San Felice. In agosto deve sottomettersi a un secondo intervento,<br />

per aderenze post operatorie. Da questa operazione non si riprenderà più.<br />

Mentre prima aveva saputo sopportare i dolori, anche acuti, del suo mal <strong>di</strong> testa<br />

che lo ac<strong>com</strong>pagnò per tutta la vita, del mal <strong>di</strong> ventre, <strong>com</strong>pagno inseparabile degli<br />

ultimi anni e dell’artrite che lo faceva soffrire nei ginocchi e in tutte le articolazion,<br />

ora non riusciva più a resistere al male e, talvolta si lamentava: «Ahi, non<br />

ce la faccio più. Basta! Basta!».<br />

Quando lasciò l’ospedale dopo l’ultima operazione, i malati vollero che fosse<br />

portato in barella nella varie camerate per riceverne la bene<strong>di</strong>zione. Allora, per un<br />

po’, <strong>di</strong>menticava i suoi dolori per <strong>di</strong>re a tutti una buona parola <strong>di</strong> conforto.<br />

Portato a casa, fu costretto a rimanere quasi costantemente in camera. Passarono<br />

così i mesi, ormai sempre sofferente, tra letto e seggiolone.<br />

Molti vennero a visitarlo durante quell’ultimo anno d’infermità. Una delle visite<br />

più gra<strong>di</strong>te fu quella <strong>di</strong> mons. Beniamino Socche, vescovo <strong>di</strong> Reggio Emilia, il<br />

14 agosto 1954, vigilia dell’Assunta. <strong>Uccelli</strong> lo conosceva già da vent’anni,<br />

quand’era parroco in una grossa parrocchia del vicentino. Quando fu fatto vescovo<br />

<strong>di</strong> Reggio nel 1946, padre <strong>Uccelli</strong> se ne <strong>com</strong>piacque e <strong>di</strong>sse allora che era un<br />

santo vescovo, un vero apostolo, che possedeva tutte le virtù in grado non <strong>com</strong>une,<br />

che era un grande amante della Madonna, e che sarebbe <strong>di</strong>venuto un secondo<br />

Manicar<strong>di</strong> (il vescovo del suo sacerdozio).<br />

L’incontro con padre <strong>Uccelli</strong> fu <strong>com</strong>movente. Il malato cercò <strong>di</strong> alzarsi dal suo<br />

seggiolone per baciare l’anello al suo amico vescovo, ma questi lo trattenne. Stettero<br />

insieme due ore. Quando il vescovo stava per andarsene, <strong>Uccelli</strong> si alzò per<br />

ac<strong>com</strong>pagnarlo alla porta. Il vescovo non glielo permise. Si fermarono sul pianerottolo<br />

della scala e mons. Socche chiese al missionario <strong>di</strong> bene<strong>di</strong>rlo. Padre <strong>Uccelli</strong><br />

si scusava e tentava <strong>di</strong> inginocchiarsi per essere lui benedetto, ma il vescovo fu<br />

più svelto, s’inginocchiò e <strong>di</strong>sse: «Prima mi bene<strong>di</strong>ca lei». <strong>Uccelli</strong> si schermì un<br />

po’, ma poi <strong>di</strong>ede la bene<strong>di</strong>zione. Subito dopo, sostenuto dal padre Rettore e dal<br />

padre Nardello, s’inginocchiò e ricevette a sua volta la bene<strong>di</strong>zione. Seguì poi con<br />

lo sguardo il vescovo che se ne andava e che non avrebbe più rivisto su questa terra.<br />

Ai primi <strong>di</strong> settembre padre <strong>Uccelli</strong> si sentì un po’ meglio e desiderò scendere<br />

nella saletta a salutare il suo San Giuseppe. Era arrivato da poco, espulso dalla Cina,<br />

il padre Ermanno Zulian, già suo apostolino; fu lui a condurlo, un po’incerto<br />

sulle gambe, fino alla saletta. Di là volle andare a vedere la chiesetta <strong>di</strong> S. <strong>Pietro</strong><br />

d’Alcantara, allora in riparazione e dove era in programma <strong>di</strong> collocare, in posto<br />

d’onore. la statuetta <strong>di</strong> San Giuseppe. Infatti, a sinistra dell’altare avevano costruito<br />

una cappellina nuova. «Lo metteranno qui», <strong>di</strong>sse padre Zulian. E padre <strong>Uccelli</strong>:<br />

«Presto! Bisogna far presto!». Sentiva che i suoi giorni sulla terra erano contati.<br />

Alla fine <strong>di</strong> settembre, pur sentendosi debolissimo, padre <strong>Uccelli</strong> ebbe un breve<br />

periodo <strong>di</strong> benessere; chiese quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> essere condotto a Monte Berico per un ul-<br />

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