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Luca Augusto Pietro Uccelli, uomo di dio (Biografia) - saveriani.com

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Reggio. Uscì voce che avesse avuto un <strong>di</strong>battito con i socialisti. Egli negò, <strong>di</strong>cendo<br />

<strong>di</strong> «non aver mai parlato a quattro occhi con gente <strong>di</strong> tali idee e molto meno in<br />

pubblico»; ma confessa <strong>di</strong> averli vergati <strong>di</strong> santa ragione con le parole, ed essi,<br />

quantunque presenti, non hanno fatto altro che andarsene, mogi mogi, prima che<br />

la pre<strong>di</strong>ca fosse terminata, ma senza fare alcun chiasso». Don <strong>Pietro</strong> preferiva,<br />

nelle sue pre<strong>di</strong>che, attenersi agli aspetti spirituali, ma non mancava talvolta, <strong>com</strong>e<br />

si vede, <strong>di</strong> dare a ciascuno il suo.<br />

E poi c’è la questione dei viaggi. Mulattiere e viottoli <strong>di</strong> montagna erano le vie<br />

or<strong>di</strong>narie. A volte gli capitò <strong>di</strong> dover fare a pie<strong>di</strong> lunghi percorsi, <strong>com</strong>e quando<br />

tornò da Busana a Piolo, circa 20 chilometri.<br />

Per far fronte alla mancanza <strong>di</strong> mezzi pubblici, don <strong>Pietro</strong> pensò <strong>di</strong> <strong>com</strong>perarsi<br />

una cavalla. Sia che gli abbiano affibbiato un animale <strong>di</strong> scarto, sia che egli non la<br />

sapesse governare, il fatto è che la cavalla gli giocò dei brutti tiri. Un giorno cadde<br />

da cavallo con i pie<strong>di</strong> nelle staffe e poteva essere trascinato sui sassi: «Potrei già<br />

essere nel numero dei più… Se sono ancora in vita lo debbo attribuire alla Madonna<br />

<strong>di</strong> Pompei <strong>di</strong> cui porto sempre la medaglia e l’abitino e cerco <strong>di</strong> zelarne la<br />

gloria».<br />

Poco tempo dopo scrive: «Ieri mi sono quasi ammazzato (per <strong>di</strong>sgrazia,<br />

s’intende). Tornavo da Casalino; a un certo momento la cavalla ebbe ombra <strong>di</strong><br />

qualche cosa, mi prese la mano e andò tanto veloce che chi mi vide mi dava già<br />

per morto. Grazie al Signore e alla Beata Vergine <strong>di</strong> Pompei, sono riuscito a rimanere<br />

in sella in quella velocissima corsa. Ho perso il cappello che fu poi ritrovato.<br />

Mio padre mi sgridò, ma la colpa non era mia…».<br />

Don <strong>Pietro</strong> non si dà per vinto e qualche giorno dopo inforca <strong>di</strong> nuovo la cavalla<br />

e va a Solignano. Torna per la strada dei boschi. «Che viaggio! Che viaggio! Mi<br />

sono rotolato con la cavalla e grazie all’Altissimo non mi sono fatto niente. La cavalla<br />

che ha rotolato più <strong>di</strong> me, temevo si fosse rotta una gamba. Invece niente. Mi<br />

ero perduto e mi sono trovato a metà del monte Prampa, dove c’era neve e molta».<br />

Dato che a cavalcare andava male, si procurò un biroccino, sperando che le cose<br />

andassero meglio. Forse a inaugurarlo, vi fece salire il parroco <strong>di</strong> Cervarezza e<br />

un nipote Il Canonico Poletti, invitato, non si fidò né del cavallo né del guidatore.<br />

Dopo poco più <strong>di</strong> 200 metri «la cavalla si mise a calciare, a saltare, a correre a<br />

spron battuto, che era una cosa da mettere pensieri in testa. Con l’aiuto del Signore<br />

e con la robustezza del mio braccio coccino riuscii a fermarla o quasi. Mi voltai<br />

in<strong>di</strong>etro e vi<strong>di</strong> il Sig. Canonico, nel fossatello sinistro della strada, che raccoglieva<br />

il mio cappello e qualche frantume del biroccino. Miseria!».<br />

Malgrado queste cattive esperienze <strong>Uccelli</strong> non perdeva la speranza <strong>di</strong>… convertire<br />

la sua cavalla; ma non basta la santità del padrone a convertire un animale.<br />

È successo… Non sappiamo quello che è successo, solo che papà Battista fece<br />

osservare a suo figlio che la cavalla non era <strong>com</strong>e prima, che era rovinata in una<br />

gamba e nel collo, e poi che la cavezza non era la loro, che era nuova e forte…<br />

Alle domande, don <strong>Pietro</strong> faceva lo gnorri; <strong>di</strong>ceva che non sapeva, che non si era<br />

accorto… Ma alla Genitoni scrive che la cosa era stata tanto grossa che non osava<br />

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