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Luca Augusto Pietro Uccelli, uomo di dio (Biografia) - saveriani.com

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CINA, MIA NUOVA DILETTA PATRIA<br />

Il viaggio dei nuovi missionari dall’Italia alla Cina non ha avuto particolari avventure.<br />

Padre <strong>Uccelli</strong> narra solo, con un certo brio, ai confratelli <strong>di</strong> Parma, la sua<br />

uscita dalla nave a Port Said per rifornirsi <strong>di</strong> ostie per la Messa. Era sera e il negro<br />

che si offrì ad ac<strong>com</strong>pagnarli alla chiesa cattolica aveva un ceffo da far paura… 1<br />

<strong>Uccelli</strong> soffrì <strong>di</strong> mal <strong>di</strong> mare per quasi tutto il viaggio. Giunsero a Hongkong, il<br />

primo porto cinese, l’11 febbraio 1906; si fermarono due giorni e furono ospiti dei<br />

Missionari <strong>di</strong> San Calocero <strong>di</strong> Milano. Proseguirono poi per Shanghai con la stessa<br />

nave. Arrivarono il giorno 17.<br />

Padre <strong>Pietro</strong> aveva scritto a suo padre una cartolina da Hongkong, il 13 febbraio,<br />

<strong>di</strong>cendo la sua prima impressione sulla Cina: «Qui non ci sono cavalli, ma<br />

sono gli uomini che fanno da cavalli. Nella pianura gli uomini vengono tirati in<br />

belle ed eleganti carrozzelle (sono i risciò) e nelle montagne vengono portati su<br />

belle portantine».<br />

Da Shanghai un’altra cartolina, il 17 febbraio. Il mare è stato sempre agitato,<br />

anche in quell’ultimo tratto, da Hongkong a Shanghai; è contento d’aver lasciato<br />

il mare. Sono ospiti dei Padri Lazzaristi; il tempo è cattivo, fa molto freddo, nevica.<br />

Da Shanghai <strong>Uccelli</strong> scrive anche la prima lettera a mons. Conforti: «Ricordo<br />

con piacere le paterne cure <strong>di</strong> Vostra Eccellenza a nostro riguardo, perché <strong>di</strong>venissimo<br />

degni missionari, tutto zelo per la gloria <strong>di</strong> Dio e la salvezza delle anime, <strong>di</strong><br />

tante anime che dormono placidamente il sonno <strong>di</strong> morte. Solo un pensiero mi ferisce<br />

il cuore, ed è <strong>di</strong> non avere fatto <strong>di</strong> tutto, <strong>com</strong>e ero obbligato, per mettere in<br />

pratica i <strong>di</strong> Lei consigli; gliene chiedo umilmente perdono e L’assicuro, con<br />

l’aiuto della <strong>di</strong>vina grazia, che da qui innanzi mi farò stretto dovere <strong>di</strong> metterli rigorosamente<br />

in pratica». Vuole in<strong>com</strong>inciare una nuova vita, tutta secondo il Cuore<br />

Sacratissimo <strong>di</strong> Gesù.<br />

Partirono da Shanghai il lunedì 19 febbraio; viaggiarono per cinque giorni “sul<br />

bellissimo Fiume Azzurro», con un battello tedesco, Malle. Il padre <strong>Uccelli</strong> fa sapere<br />

a Melania che il Fiume Azzurro (Yangzi) è lungo 5018 chilometri (in realtà<br />

6300) e che è largo dai tre ai <strong>di</strong>eci chilometri. Padre Armelloni scrive: «Com’è<br />

bello il Fiume Azzurro che scende lento e maestoso al mare, fiancheggiato molte<br />

volte da incantevoli panorami!». 2<br />

Giunsero a Hankou, nella provincia del Hubei, il 24 febbraio, e furono ospiti<br />

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1 Lo stesso episo<strong>di</strong>o è narrato da: PELERZI Eugenio, in “Fede e Civiltà”, III(1906), pag. 25-27.<br />

Per altre lettere sul viaggio: PELERZI, in “Fede e Civiltà”, III(1906), pag. 42-45.<br />

2 ARMELLONI, in “Fede e Civiltà”, III(1906), pag. 61.<br />

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