Luca Augusto Pietro Uccelli, uomo di dio (Biografia) - saveriani.com
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Il missionario scoppiò a ridere della trovata e fece segno al pubblico <strong>di</strong> voler<br />
<strong>di</strong>re qualcosa. Si udì solo una frase in cinese, che pronunciò in<strong>di</strong>cando Tagliolato:<br />
“Pu lao she! Ni cen pu lao she!”<br />
Forse voleva tradurre, ma le zelatrici missionarie coprirono le sue parole con<br />
un prolungato applauso e la seduta fu tolta. Avevano capito lo stesso. Voleva <strong>di</strong>re<br />
certamente: “Lei è stato arguto, efficace! Lei è un furbacchione!”<br />
Padre <strong>Uccelli</strong> minacciò, scherzando, il giovane oratore, poi gli andò incontro<br />
<strong>com</strong>e a fargli mille atti <strong>di</strong> omaggio devoto, o a chiedergli scusa…<br />
Le brave zelatici vicentine, nel giorno dei loro incontri in città, facevano sempre<br />
una visitina all’Istituto missionario, e quin<strong>di</strong> se la spassavano un po’ con la<br />
barchetta a remare sulla Seriola. Padre <strong>Uccelli</strong> allora: “Brave, brave, corbezzoli!<br />
Speriamo che qualcuna si eserciti così bene da poter navigare un giorno sul mare e<br />
andare nelle missioni lontane! Ce n’è tanto bisogno laggiù! Ma intanto…pregate,<br />
mi rac<strong>com</strong>ando, pregate!<br />
Le conduceva poi davanti al suo san Giuseppe. Un giorno, lesse loro il biglietto<br />
<strong>di</strong> una mamma, addolorata per la morte del proprio bambino, che però scriveva:<br />
“Offrirò le mie pene per i missionari, affinché il Signore li aiuti nella loro ardua e<br />
nobile missione e bene<strong>di</strong>ca le loro fatiche, così venga presto il Suo regno su tutta<br />
la terra”. 7<br />
Il vescovo <strong>di</strong> Vicenza, Mons. <strong>Pietro</strong> Nonis, benché non abbia conosciuto il padre<br />
<strong>Uccelli</strong>, si è reso conto del significato della sua presenza missionaria nella<br />
<strong>di</strong>ocesi. Così infatti si esprime nella presentazione <strong>di</strong> un libretto <strong>di</strong> “Fioretti” <strong>di</strong><br />
padre <strong>Uccelli</strong>, raccolti dal vicepostulatore della Causa <strong>di</strong> beatificazione, Padre<br />
Gianni Viola:<br />
«In Vicenza, dove fu mandato già nell’agosto del 1921, padre <strong>Uccelli</strong> formò<br />
(…) tutta intera la seconda generazione dei missionari <strong>saveriani</strong>; formò la loro<br />
nuova casa, gradualmente accresciuta, e insieme camminò ulteriormente in quella<br />
strada evangelica della santificazione personale che era lo scopo primario, la forma<br />
più ra<strong>di</strong>cale del suo essere <strong>uomo</strong>, presbitero, missionario. Vicenza fu per il<br />
Padre la continuazione e l’approfon<strong>di</strong>mento dell’esperienza missionaria vissuta in<br />
Cina, qui corroborata nel clima, ormai mutato, che la Chiesa universale viveva,<br />
caratterizzato dapprima da un mirabile fiorire <strong>di</strong> vocazioni e <strong>di</strong> case d’accoglienza<br />
per i can<strong>di</strong>dati alla missione, e poi da una contrazione dolorosamente problematica<br />
delle vocazioni in patria, delle <strong>di</strong>fficoltà in missione».<br />
Il vescovo aveva ragione; ma padre<strong>Uccelli</strong> fu chiamato in para<strong>di</strong>so quando un<br />
abbondante rifiorire <strong>di</strong> vocazioni faceva sperare che, veramente, fosse venuta una<br />
nuova Pentecoste. Solo qualche anno dopo la sua morte, iniziò la crisi delle vocazioni,<br />
ma ora egli è in Cielo e conosce meglio <strong>di</strong> noi i <strong>di</strong>segni misteriosi <strong>di</strong> Dio.<br />
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7 ZULIAN, Gioia, pag.79-81.<br />
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