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Luca Augusto Pietro Uccelli, uomo di dio (Biografia) - saveriani.com

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ma la parete vicina al letto era ricoperta <strong>di</strong> uccellini, <strong>di</strong>pinti con un colore leggero:<br />

«Vede <strong>com</strong>e stanno zitti…» — ripeté. Zulian interpretò che il malato volesse essere<br />

lasciato tranquillo a pregare.<br />

Il buon Padre aveva sempre desiderato il Para<strong>di</strong>so, ma ora la morte veniva con<br />

angoscia. I dolori erano gran<strong>di</strong> e talvolta pareva che non riuscisse a sopportarli. Si<br />

lamentava: «Basta, basta! Non ne posso più».<br />

Ai vari malanni si era aggiunta la polmonite, che gli rendeva affannoso il respiro.<br />

I Padri, per rendergli meno grave il suo male, lo <strong>di</strong>straevano con ricor<strong>di</strong> del<br />

passato. Gli nominarono mons. Conforti ed egli <strong>di</strong>sse: «Quello sì che era un santo!<br />

Oh, sì… Mons. Conforti…». Dopo una breve pausa, continuò: «Una volta è arrivato<br />

qui <strong>di</strong> sera. La suora voleva preparargli una minestrina, ma egli <strong>di</strong>sse: “Non<br />

ha un po’ <strong>di</strong> verdura?”. Era quaresima ed egli si accontentò <strong>di</strong> un po’ <strong>di</strong> spinacci,<br />

cotti nell’acqua. Aveva fatto un lungo viaggio, ma non volle altro…». Il buon<br />

vecchio si <strong>com</strong>moveva. Gli ricordarono allora che una vigilia <strong>di</strong> Natale erano andati<br />

tutti, lui e gli alunni, dal vescovo mons. Rodolfi a fargli gli auguri e il vescovo,<br />

entrando in sala, aveva allargato le braccia ed esclamato: “Ecco padre <strong>Uccelli</strong>,<br />

con i suoi uccellini!”. Ridendo sommesso, tirò fuori le braccia dalle coperte <strong>com</strong>e<br />

in segno <strong>di</strong> gioia. “Stia sotto, Padre, non prenda freddo! Vir oboe<strong>di</strong>ens…”. Era un<br />

richiamo all’obbe<strong>di</strong>enza e padre <strong>Pietro</strong> continuò: “…loquetur victorias”. L’<strong>uomo</strong><br />

obbe<strong>di</strong>ente canta vittoria. Forse in quel momento pensò che nella sua vita aveva<br />

sempre obbe<strong>di</strong>to e che la vittoria promessa era ormai vicina.<br />

Un giorno che lo tormentava una tosse insistente e non riusciva a espettorare,<br />

un confratello gli sussurrò: «Padre, ricor<strong>di</strong> nelle sue sofferenze i poveri infedeli: i<br />

gialli, i rossi e i neri…». «Sì — mormorò il malato — e anche i bianchi!».<br />

Un’altra volta padre rettore, dopo avergli fatto una iniezione gli suggerì<br />

all’orecchio: «Si ricorderà <strong>di</strong> noi, in Para<strong>di</strong>so, non è vero?». Ed egli: «Oh, sì! Tanto,<br />

tanto». Non aveva voglia <strong>di</strong> mangiare, e il rettore, gli faceva coraggio <strong>di</strong>cendo:<br />

«Su, mangi qualcosa. Non vede che buon manicaretto le hanno preparato le suore?».<br />

E lui: «Grazie, grazie!», ma non riusciva a mandar giù nulla.<br />

In quell’ultimo mese vennero anche i parenti, i fratelli Amleto e Fermo, le figlie<br />

<strong>di</strong> Amleto Suor Scolastica e Giovanna. «Lo zio si mostrò felice nel vederci,<br />

scrive Suor Scolastica, ma quale strazio nel lasciarci. Egli piangeva e ci chiamava<br />

per nome, ci stringeva le mani e ci in<strong>di</strong>cava il cielo e la foto del nonno (<strong>com</strong>e a <strong>di</strong>re<br />

che andava con lui). I santi sono umani, non sono insensibili». 1<br />

Il 29 ottobre mons. Zinato, saputo che le con<strong>di</strong>zioni dell’infermo si facevano<br />

sempre più gravi, venne <strong>di</strong> nuovo a visitarlo e a dargli la sua bene<strong>di</strong>zione. Il malato<br />

era cosciente, ma non parlava più. Vennero pure vari sacerdoti.<br />

Nel pomeriggio gli fu amministrata l’Unzione degli infermi e gli fu portato il<br />

Viatico. I Padri della Casa e le Suore assistettero <strong>com</strong>mossi, in ginocchio. Poi il<br />

rettore gli suggerì qualche giaculatoria. Si vedeva che si sforzava <strong>di</strong> ripeterla, ma<br />

muoveva solo le labbra e non ne usciva il suono.<br />

Nel porticato la gente attendeva con ansia. Alla suora ripetevano la domanda:<br />

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1 Lettera <strong>di</strong> Sr. Scolastica in Archivio Postulazione.<br />

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