Luca Augusto Pietro Uccelli, uomo di dio (Biografia) - saveriani.com
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INCOMINCIANO GLI ACCIACCHI<br />
1930-1941<br />
I segni <strong>di</strong> una vecchiaia precoce si erano già manifestati durante l’anno 1930,<br />
quando non aveva ancora 60 anni. L’11 marzo, padre Poli scriveva da Vicenza alla<br />
maestra Melania, informandola che padre <strong>Uccelli</strong> era stato colpito da una leggera<br />
paralisi facciale, che fortunatamente non lascerà conseguenze, ma che lo obbligava<br />
a un riposo assoluto a letto. Sperava <strong>di</strong> poter celebrare la Messa per la festa<br />
<strong>di</strong> San Giuseppe. 1<br />
Il 18 marzo può scrivere lui stesso: «Viva San Giuseppe!… È stata una visitina<br />
del Signore, un piccolo segno del suo amore. Deo gratias… L’occhio si è aperto<br />
<strong>di</strong> nuovo e vedo abbastanza chiaro. Spero da domani <strong>di</strong> poter <strong>di</strong>re il breviario». 2<br />
Qualche giorno dopo: «Deo gratias! Ieri, alla meglio, ho potuto celebrare la santa<br />
Messa e oggi pure, con minore fatica. Quanto è buono il Signore che si è degnato<br />
<strong>di</strong> svegliarmi dal mio torpore, perché in<strong>com</strong>inci a vegliare con Lui, nell’orto e<br />
fuori, dappertutto. Con le sue sante preghiere mi ottenga la grazia <strong>di</strong> vivere sempre<br />
<strong>di</strong> fede e <strong>di</strong> amore, e <strong>di</strong> far tutto per la maggior gloria <strong>di</strong> Dio. In questa mia<br />
piccola malattia ho sperimentato ancor meglio la grande carità dei miei confratelli,<br />
delle Suore e dei carissimi Vicentini. Non credevo mai che avessero tanta bontà<br />
verso questo miserabile peccatore, desideroso <strong>di</strong> convertirsi, ma sempre più peccatore».<br />
Pochi giorni dopo riprende il tema: «Sono stato ammalato poco, ma ho<br />
conosciuto molto bene il cuore dei Vicentini. Mi hanno dato tante prove della venerazione<br />
che hanno per San Giuseppe, e dell’amore che portano alle missioni.<br />
Come è stato buono il Signore con me! Mi ha svegliato e mi ha fatto noto che<br />
tempus meum breve est e che occorre preparare grabatum meum et ambulare. Mi<br />
aiuti ancor lei a preparare le valigie per l’Impero Celeste vero, <strong>com</strong>e mi aiutò a fare<br />
quelle per l’Impero Celeste da burla».<br />
Forse i testimoni, che parlano <strong>di</strong> lunghe file <strong>di</strong> visitatori, si riferiscono a questi<br />
e ad altri perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> malattia. Nel tempo or<strong>di</strong>nario i visitatori si susseguivano con<br />
qualche intervallo, tanto che egli era costretto a fare più e più volte le scale per<br />
scendere dalla sua stanza alla saletta <strong>di</strong> ricevimento.<br />
La morte del Fondatore pare abbia inciso particolarmente sulla salute fisica <strong>di</strong><br />
padre <strong>Uccelli</strong>. Alla fine <strong>di</strong> novembre 1931 egli andò a Genova per un corso <strong>di</strong> Esercizi<br />
spirituali (avrebbe voluto che non finissero mai: gli sembrava <strong>di</strong> essere in<br />
Para<strong>di</strong>so); al ritorno passò per Parma, dove ebbe un malore piuttosto grave: «Ho<br />
passato un giorno che mi sembrava proprio fosse l’ultimo. Grazie al Signore, nessuno<br />
se n’è accorto ed ora sto molto meglio». Il “molto meglio”, si sa, in<strong>di</strong>ca che<br />
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1 TEODORI, Virtù e opere, 11.3.1930, pag. 419.<br />
2 TEODORI, Ivi.<br />
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