Luca Augusto Pietro Uccelli, uomo di dio (Biografia) - saveriani.com

Casa Madre, e padre Popoli per divenire rettore della Casa apostolica di Vicenza,
di prossima apertura. Al Vicariato, oltre al ritorno di padre Sartori, verrà mandato
il giovane padre Giovanni Gazza, di buone speranze 3 . In una successiva lettera a
Conforti del 1 luglio 1919, mons. Calza esprime il parere di far partire ugualmente
padre Uccelli per l’Italia, anche nel caso che Sartori non accettasse di ritornare in
Cina. Ciò faceva parte di una specie di compromesso, per cui mons. Calza si faceva
incontro alle necessità dell’Istituto, privandosi di padre Uccelli, ma contando
nella sua opera di propagandista per aiuti economici. Si rassegnava al non ritorno
di padre Sartori, pur di conservare in missione il giovane promettente padre Alfredo
Popoli, di cui aveva notato le esimie qualità e che vorrebbe farne il suo segretario
e in seguito il Vicario generale.
La lettera di Conforti, con cui si comunicava la decisione del ritorno in Italia di
PADRE Uccelli, probabilmente del luglio-agosto 1919, è andata perduta, insieme
ad altre del medesimo periodo. Il richiamo di padre Popoli fu invece rimandato.
La decisione ultima, fu comunicata con telegramma. Scrive infatti padre Uccelli
alla Melania in data 8 settembre:
«Un telegramma, arrivato ieri sera, mi chiama a casa nel nostro Istituto di Parma.
Questo richiamo che già da tempo prevedevo, ma che non osavo dire a nessuno,
non mi fa alcuna impressione. Avevo già promesso, e più volte, al Signore di
fare sempre e in tutto la volontà dei miei Superiori, e di morire prima di rifiutarmi
a fare quanto essi mi comandino; con questo pensiero portai più facilmente la mia
croce che mai mi abbandona.
La mia fantasia vorrebbe pensare tante cose, ma cerco di tenerla a dovere e in
umiltà, col pensiero che questo richiamo è forse un castigo che il Signore mi infligge
per tutto il male che qui in Cina non dovevo fare e ho fatto, e per tutto il
bene che avevo obbligo di fare e non ho fatto. Preghi, mia dilettissima sorella,
preghi molto perché tornando in Europa, ritorni col cuore pieno di Dio e possa,
con lo zelo indefesso, riparare alla poca attività spiegata qui a gloria di Dio e al
bene delle anime. I propositi sono belli e buoni, ma avrò poi la forza e la costanza
di mantenerli usque ad mortem?».
Aggiunge, infine, che venendo in Cina con l’unico scopo di fare del bene a se
stesso e alle anime, pensava che ciò significasse santificarsi, ma l’esperienza di
tredici anni gli aveva insegnato che si sbagliava e non poco. Si propone al ritorno
di andare al santuario della Beata Vergine della Pietra in Castelnovo Monti, per
ringraziare la Madonna per tutte le grazie ricevute per sua intercessione nel periodo
di Cina e per ottenere la sua protezione per i compiti che gli saranno assegnati
in Italia.
Il 9 settembre, un giorno dopo aver scritto questa lettera, PADRE Uccelli lasciava
per sempre la sua cara cristianità di Xiangxian. Ma qui dobbiamo lasciare
la parola a un testimone oculare, il padre Disma Guareschi. Riportiamo da Fede e
Civiltà.
«Il padre Uccelli si trovava in Cina da 15 anni e da circa cinque teneva la dire-
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3 TEODORI, Lettere a mons. Luigi Calza s.x., 25.6.1918, pag. 126 e 30.4.1919, pag. 129.
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