Luca Augusto Pietro Uccelli, uomo di dio (Biografia) - saveriani.com
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UN UOMO USCĺ A SEMINARE…<br />
(1909-1910)<br />
Il 12 giugno 1909 padre <strong>Uccelli</strong> prese il treno per Xuchang per incontrare i due<br />
nuovi missionari, i padri Francesco Pucci e Corrado Di Natale, giunti la sera prima<br />
da Hankou. Li aveva accolti alla stazione il padre Bonar<strong>di</strong>; a mezzanotte era<br />
giunto il padre Pelerzi, a cavallo, per salutarli.<br />
Dopo <strong>Uccelli</strong>, giunse anche Brambilla. Il padre Calza, Prefetto apostolico, non<br />
poté essere presente perché in visita nella lontana Luoyang, oltre i monti, con i<br />
padri Sartori e Armelloni. Erano andati là, per vedere la possibilità <strong>di</strong> fondarvi una<br />
missione.<br />
Il lunedì, i due nuovi si recarono a Niuzhuang da PADRE Pelerzi, ad ammirare<br />
le nuove costruzioni e la colonia agricola. Vi si fermarono due giorni e poi proseguirono<br />
in carro verso Xiangxian ac<strong>com</strong>pagnati dai padri <strong>Uccelli</strong> e Pelerzi. Vi<br />
giunsero alle 16.00 del giorno 17, dopo sei ore <strong>di</strong> viaggio. Vennero accolti in festa<br />
da padre Guareschi e dai cristiani.<br />
C’era un caldo spaventoso, più <strong>di</strong> 40° all’ombra. Le camerette al pian terreno<br />
erano calde <strong>com</strong>e forni; qualche Padre dormiva nel cortile, all’aperto. I nuovi venuti<br />
pensarono che la cameretta al primo piano fosse un po’ più arieggiata; perciò<br />
si misero col padre <strong>Uccelli</strong> a pulirla e a imbiancarla. Dopo due giorni era pronta,<br />
ma ahimè! quando si misero a letto scoprirono due scorpioni che passeggiavano<br />
sui muri; spente le candele, un pipistrello entrò ad esplorare e i nostri cercarono <strong>di</strong><br />
non badarci e dormire, ma altri guai li attendevano: i lettucci erano pieni <strong>di</strong> cimici…<br />
Un giorno, uscendo in campagna col padre <strong>Uccelli</strong>, videro due cadaverini avvolti<br />
nella paglia e gettati nel fosso. Un’altra volta videro, con raccapriccio, un<br />
condannato, chiuso in una gabbia <strong>di</strong> ferro e già morto. 1<br />
<strong>Uccelli</strong> si trattenne a Xiangxian per oltre un mese, perché si era al colmo del<br />
caldo e non era possibile, in tale periodo, lavorare tra i cristiani. Approfittò <strong>di</strong> quel<br />
tempo per insegnare a padre Di Natale i primi ru<strong>di</strong>menti della lingua cinese; pareva<br />
l’imparasse bene. Tra maestro e <strong>di</strong>scepolo nacque una vicendevole simpatia e il<br />
padre <strong>Uccelli</strong> progettava già <strong>di</strong> condurlo con sé a Zhengzhou e averlo <strong>com</strong>pagno<br />
<strong>di</strong> apostolato.<br />
In questo periodo <strong>di</strong> permanenza a Xiangxian, <strong>Uccelli</strong> trovò finalmente tempo<br />
<strong>di</strong> scrivere al suo vecchietto in Italia. Gli <strong>di</strong>sse che i suoi cristiani <strong>di</strong> Zhengzhou<br />
erano buoni e fervorosi, ma non tutti; alcuni non andavano più in chiesa. Non<br />
c’era che da pregare per loro, perché se usi le maniere brusche c’è pericolo che si<br />
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1 PUCCI Francesco Saverio, in “Fede e Civiltà”, VI(1909), pag. 104-106 e pag. 124-125.<br />
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