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12/2010 - Università degli Studi del Molise

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MARCO PARISI<br />

Società multietnica e simboli religiosi<br />

Società multietnica e simboli religiosi tra laicità<br />

<strong>del</strong>le istituzioni pubbliche e pluralismo culturale<br />

SOMMARIO: 1. Introduzione. - 2. Simboli religiosi ed interpretazioni giurisprudenziali: i diversi<br />

orientamenti rilevati: 3. La “soluzione bavarese” e l’autonomia scolastica come<br />

possibili strumenti di composizione <strong>del</strong>le controversie.<br />

1. Introduzione<br />

La pluralità di culture, etnie e religioni costituisce, con pochi dubbi,<br />

una <strong>del</strong>le cifre distintive <strong>del</strong>le odierne società europee, nelle quali individui<br />

e formazioni sociali, nella dimensione privata e in quella pubblica,<br />

si distinguono per l’espressione di propri stili di vita, valori, credenze<br />

e principi1 .<br />

Il carattere <strong>del</strong>la multiculturalità connota lo spazio sociale europeo,<br />

pur se, dal punto di vista giuridico-normativo, non sempre risulta agevole<br />

la realizzazione concreta di strategie politiche di protezione <strong>del</strong>le differenze<br />

etniche, culturali e religiose. Ciò, in quanto, a fronte di riconoscimenti<br />

giuridici per la varietà di identità e culture socialmente rilevabili<br />

nei Paesi con consolidate esperienze di immigrazione (Gran Bretagna,<br />

Francia e Belgio), molto più contraddittorio appare essere lo speci-<br />

1 Va sottolineato come il pluralismo religioso non costituisca, in senso assoluto, una<br />

novità in Europa, in quanto è agevole constatare come il continente, per secoli, sia stato diviso<br />

tra ortodossi, cattolici e protestanti, con linee di frattura rilevabili, a livello sociale, all’interno<br />

dei confini di uno stesso Stato. Tuttavia, soltanto di recente il pluralismo religioso<br />

europeo si è trasformato in pluralismo etico e culturale, con l’irruzione dei cosiddetti<br />

nuovi movimenti religiosi, importanti concezioni <strong>del</strong>la vita e <strong>del</strong>la natura derivate dalle<br />

filosofie e dalle religioni orientali, e <strong>del</strong>l’immigrazione islamica, che ha introdotto tradizioni<br />

e stili di vita notevolmente differenti da quelli praticati dalla maggioranza <strong>degli</strong> europei.<br />

In questo quadro, inoltre, non va dimenticato il fenomeno <strong>del</strong>la “decristianizzazione”<br />

di porzioni sempre più ampie <strong>del</strong>la popolazione europea, con una forte emancipazione<br />

dall’orizzonte culturale disegnato dalla religione storicamente consolidata. Infine, può<br />

rilevarsi come alla frammentazione etica e culturale si sia aggiunta una decisa tendenza<br />

all’individualismo religioso, da un lato, e al comunitarismo, dall’altro. Tale nuovo amalgama<br />

di pluralismo religioso, etico e culturale sembra, quindi, definire in termini nuovi l’attuale<br />

dibattito sulla laicità. In dottrina si veda S. FERRARI, Laicità <strong>del</strong>lo Stato e pluralismo <strong>del</strong>le<br />

religioni, in Soc. dir., 2006, 2, pp. 7-9.<br />

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