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12/2010 - Università degli Studi del Molise

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Carmela Amura<br />

Tra i nomi unici, diffusissimi sono quelli dei santi, non solo per devozione,<br />

ma anche per invocarne la protezione.<br />

Tra il X e l’XI secolo, si registrò una grande crescita demografica in<br />

Europa, che rese sempre più complicato distinguere un individuo da un<br />

altro con il solo nome personale. Si ritornò, così, nelle famiglie più ricche,<br />

ad affiancare al semplice nome, quello <strong>del</strong> padre o <strong>del</strong>la madre nella<br />

forma genitiva de, di, com’era in uso presso le popolazioni barbare, per<br />

le quali l’identificativo per eccellenza, era costituito dal nome <strong>del</strong> padre<br />

o <strong>del</strong>la madre con un suffisso patronimico o matronimico 8 .<br />

Nacque così il cognome moderno, che poteva essere originato da<br />

una caratteristica peculiare <strong>del</strong>le persone, come la loro occupazione, il luogo<br />

d’origine, lo stato sociale o semplicemente il nome dei genitori.<br />

“Rossi”, il cognome più diffuso in Italia, potrebbe far riferimento<br />

al colorito <strong>del</strong>la carnagione o dei capelli di qualche antenato. I “Fiorentino”<br />

probabilmente provengono originariamente da Firenze, mentre “Di<br />

Francesco” potrebbe significare “figlio di Francesco”.<br />

Agli inizi <strong>del</strong>l’anno Mille, si assiste ad una vera e propria transizione<br />

fra due epoche: si organizza definitivamente il regime feudale. I nobili<br />

fanno seguire il nome da quello <strong>del</strong>la loro terra, elemento geografico<br />

più caratteristico e più durevole 9 .<br />

Molti servi rurali fuggivano dai feudi per andare a vivere in città.<br />

Essi si registravano nelle corporazioni municipali fornendo il nome e la<br />

provenienza, come Montanaro o Dal Bosco; oppure un pregio o difetto<br />

fisico, quale Gobbo, Rosso, Mancino; oppure ancora un mestiere come<br />

Sellaio, Ferraro o Marangon. Dopo un anno solare il feudatario perdeva<br />

il diritto di riportare al feudo il fuggitivo.<br />

Il cognome, quindi si diffonde man mano che le persone cominciano<br />

a trasferirsi dalle campagne alle città e la società diventa più complessa,<br />

stratificata e organizzata e comincia a ruotare irreversibilmente su tre<br />

fattori: l’individuo, la famiglia e lo Stato, struttura sociale che sorge in Italia<br />

col Comune.<br />

Nell’Italia settentrionale i cognomi si diffusero a Venezia prima che<br />

8 Pensiamo ai britannici terminanti per –son, come Johnson, alle popolazioni nordiche<br />

con i cognomi terminanti per –sen o –son, come Johanssen o Petterson, o quello dei popoli<br />

slavi terminanti per –vic, -ic o –cic, come Ivancic o Petrovic, o ancora ai popoli di ceppo<br />

russo terminanti per –ov come Stefanov, tutti suffissi che stanno per figlio di.<br />

9 A. DAUZAT, Les noms de personnes, origine et evolution, Paris, Delagrave, 1925, p. 37.<br />

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