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12/2010 - Università degli Studi del Molise

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c) Il terzo compito riguarda il problema <strong>del</strong>la «chiarezza» (Klarheit):<br />

Riguardo al problema <strong>del</strong> valore, col quale abbiamo sempre<br />

a che fare […] si possono assumere dal punto di vista pratico posizioni<br />

diverse. A seconda <strong>del</strong>la posizione assunta, si devono applicare<br />

i mezzi che l’esperienza scientifica consiglia per la loro realizzazione<br />

pratica. Ora, questi mezzi possono essere di per sé tali<br />

che voi crederete di doverli respingere. Ecco allora che bisogna proprio<br />

scegliere tra il fine ed i mezzi inevitabili. Il fine”giustifica” o<br />

no quei mezzi? L’insegnante può solo mostrarvi la necessità di questa<br />

scelta, ma non può fare di più, se vuol rimanere un’insegnante<br />

e non trasformarsi in un demagogo 41 .<br />

Nel momento in cui la scienza tenta di chiarire la questione <strong>del</strong> rapporto<br />

tra mezzi e scopo, esse deve analizzare le differenti posizioni di valore<br />

in base alle quali il singolo individuo si propone di raggiungere uno<br />

scopo specifico attraverso l’utilizzo dei mezzi più opportuni che spetta<br />

alla scienza consigliare. E quindi, la scienza può rendere l’individuo consapevole<br />

che la determinazione <strong>del</strong>lo scopo dipende da una presa di posizione<br />

ultima nei confronti <strong>del</strong> mondo, ossia da un giudizio di valore che<br />

lo pone in contrasto con posizioni ultime. Così la scienza può rendere il<br />

singolo cosciente che l’accettazione di un criterio ultimo di valore implica<br />

la necessità di applicare mezzi coerenti con quel fine, e che nel caso<br />

che egli non possa accettare di applicare quei mezzi dovrebbe anche rinunciare<br />

a quel valore, per evitare che la propria posizione divenga autocontraddittoria.<br />

d) L’ultimo compito <strong>del</strong>la scienza, che è in particolare qui «la filosofia<br />

come disciplina specialistica» 42 , consiste nell’esame sui vari<br />

sistemi di valore che supportano l’agire pratico <strong>del</strong>l’uomo nel mondo,<br />

al fine di «recare alla coscienza questi criteri ultimi, che si manifestano<br />

nei concreti giudizi di valore». E a questo compito la scienza<br />

può dedicarsi in maniera legittima, senza però invadere abusivamente<br />

l’ambito <strong>del</strong>la speculazione. L’insieme dei compiti <strong>del</strong>la<br />

scienza ha il fine «di costringere o almeno aiutare l’individuo a rendersi<br />

conto <strong>del</strong> senso ultimo <strong>del</strong> suo proprio operare» 43 , ma non può minimamente<br />

sovrapporsi alla questione <strong>del</strong>la scelta individuale fra i<br />

criteri ultimi di valore.<br />

41 WB, p. 67.<br />

42 WB, p. 68.<br />

43 Ibidem.<br />

L’ethos <strong>del</strong>la scienza. Su Wissenschaft als Beruf di Max Weber<br />

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