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12/2010 - Università degli Studi del Molise

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previgente versione <strong>del</strong> termine di stand still, una <strong>del</strong>le più rilevanti novità<br />

introdotte dalla direttiva ricorsi consiste nell’aver attribuito alla violazione<br />

di tale termine la sanzione <strong>del</strong>la privazione di effetti <strong>del</strong> contratto<br />

altrimenti stipulato (art. 245 bis, D.lgs 163/2006, successivamente trasposto<br />

nel Codice <strong>del</strong> processo amministrativo) 5 . L’esigenza di tale modifica<br />

è stata assai chiaramente espressa nella Direttiva ove si afferma che<br />

«La privazione di effetti è il modo più sicuro per ripristinare la concorrenza e<br />

creare nuove opportunità commerciali per gli operatori economici che sono stati<br />

illegittimamente privati <strong>del</strong>le possibilità di competere» 6 .<br />

Tale istituto - comunemente denominato “stand still period”, secondo<br />

la terminologia di derivazione anglosassone comune nel settore <strong>degli</strong><br />

appalti o “termine di stand still” - dispone l’impedimento temporaneo<br />

<strong>del</strong>la stipulazione <strong>del</strong> contratto per un termine dilatorio, previsto ex lege,<br />

che deve intercorrere tra il provvedimento di aggiudicazione e la stipulazione<br />

<strong>del</strong> contratto, allo scopo di garantire agli interessati che, nelle more<br />

<strong>del</strong> termine a disposizione per presentare un ricorso, il contratto non venga<br />

stipulato tra l’amministrazione e l’aggiudicatario, frustrando le iniziative<br />

dei concorrenti non vincitori e, tuttavia, potenziali ricorrenti. La<br />

previsione di un termine sospensivo <strong>del</strong>l’efficacia <strong>del</strong> provvedimento di<br />

aggiudicazione definitiva, infatti, afferma il carattere prioritario <strong>del</strong>la tutela<br />

cautelare rispetto alla tutela risarcitoria per equivalente 7 . L’efficacia<br />

<strong>del</strong>l’istituto prescinde dalla proposizione di ricorsi giurisdizionali ed è<br />

pensata a garanzia dei potenziali ricorrenti, i quali sono posti nella condizione<br />

di poter esaminare il provvedimento di aggiudicazione, valutarne<br />

la legittimità ed esperire un eventuale ricorso, senza essere già pregiudicati<br />

dalla stipulazione già avvenuta.<br />

La ratio <strong>del</strong> meccanismo di stand still si può ricavare dal preambolo<br />

<strong>del</strong>la Direttiva ricorsi ove si afferma che «(f)ra le carenze constatate figura<br />

in particolare l’assenza di un termine che consenta un ricorso efficace tra<br />

la decisione d’aggiudicazione di un appalto e la stipula <strong>del</strong> relativo contratto. Ciò<br />

induce talvolta le amministrazioni aggiudicatrici e gli enti aggiudicatori desiderosi<br />

di rendere irreversibili le conseguenze di una decisione d’aggiudicazione<br />

contestata a procedere molto rapidamente alla firma <strong>del</strong> contratto. Per rimediare<br />

a questa carenza, che costituisce un serio ostacolo ad un’effettiva tutela giurisdizionale<br />

<strong>degli</strong> offerenti interessati, vale a dire coloro che non sono stati an-<br />

5 Sul trasloco di disciplina dal Codice dei contratti pubblici al Codice <strong>del</strong> processo<br />

amministrativo per effetto <strong>del</strong>la Direttiva ricorsi, cfr. M. LIPARI, op. cit., pp. LXXIII ss.<br />

6 Direttiva 2007/66/CE, XIV considerando.<br />

7 D. ROSATO, op. cit., p. 6.<br />

509<br />

Termine di stand still

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