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12/2010 - Università degli Studi del Molise

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L’ethos <strong>del</strong>la scienza. Su Wissenschaft als Beruf di Max Weber<br />

fatti, per Weber, il processo di razionalizzazione che ha riguardato l’Occidente,<br />

ha prodotto come risultato il «disincantamento <strong>del</strong> mondo» 25 , ovvero<br />

una fase di secolarizzazione, che tende ad eliminare la dimensione<br />

religiosa da tutti gli ambiti <strong>del</strong>la vita. Nello sviluppo e nell’estensione <strong>del</strong><br />

processo di razionalizzazione <strong>del</strong>l’Occidente, la religione, che pure ha fornito<br />

ad esso un notevole contributo, diventa un elemento irrazionale che<br />

nei fatti tende a svanire dall’orizzonte. Tra le diverse cause di questo processo,<br />

per Weber, un ruolo fondamentale è quello giocato dalla scienza<br />

moderna. Essa, infatti, si forma e si sviluppa, proprio compiendo il «disincantamento<br />

<strong>del</strong> mondo» attraverso una sempre maggiore spiegazione<br />

razionale <strong>degli</strong> eventi. Questo forse può essere considerato un progresso,<br />

in quanto l’uomo non è costretto più ad adoperare strumenti magici<br />

per dominare il mondo, ma non significa necessariamente una conoscenza<br />

maggiore dei meccanismi <strong>del</strong>la realtà 26 . E soprattutto, la sostituzione<br />

<strong>del</strong>l’ordine etico <strong>del</strong>la religione con un ordine meramente fisico e<br />

razionale crea le condizioni per un mondo oggettivo privo di senso etico,<br />

ovvero di quel senso che la religione ha voluto costruire come congruente<br />

e compatibile con la sofferenza <strong>del</strong>l’uomo, rimandando a forme<br />

di compensazione <strong>del</strong>la sofferenza in un’altra vita. In tal modo la razionalizzazione<br />

e il dominio <strong>del</strong> sapere scientifico finiscono per togliere senso<br />

al mondo e per rendere gli uomini consapevoli di vivere in un mondo<br />

privato di senso. E quindi la scienza si trova ad essere incapace di fornire<br />

alcuna risposta al problema <strong>del</strong> senso <strong>del</strong> mondo. Anzi, essa come<br />

25 Con l’espressione «disincantamento <strong>del</strong> mondo» (Entzauberung der Welt), Weber<br />

vuole indicare il processo storico-religioso di demagificazione <strong>del</strong> mondo che, iniziato con<br />

la profezia ebraica antica e proseguito con il pensiero scientifico greco, portò a rifiutare la<br />

magia come mezzo e strumento di salvezza, anche «nella forma sublimata dei sacramenti<br />

e dei simboli», come nel protestantesimo ascetico. «Il puritano rigoroso faceva sotterrare<br />

senza formalità perfino le salme dei suoi cari, soltanto per recidere ogni fonte di “superstizione”,<br />

vale a dire di ogni fiducia in manipolazioni di carattere magico. Solamente qui il<br />

disincantamento <strong>del</strong> mondo è stato attuato in modo completo in tutte le sue conseguenze»<br />

(cfr. WEBER M., GARS, I, p. 601).<br />

26 WB, p. 55: «La progressiva intellettualizzazione e razionalizzazione non comporta<br />

quindi una progressiva conoscenza generale <strong>del</strong>le condizioni di vita nelle quali siamo<br />

inseriti. Essa significa invece qualcosa di diverso: la consapevolezza o la fiducia che<br />

l’uomo, basta che lo voglia, può sempre rendersi conto, in linea di principio, di non avere<br />

davanti alcuna forza misteriosa o imprevedibile, e di poter invece dominare – in linea<br />

di massima – tutte le cose attraverso il calcolo. Il che significa: il disincantamento <strong>del</strong> mondo.<br />

L’uomo non deve più quindi servirsi di mezzi magici per dominare o ingraziarsi gli<br />

spiriti allo stesso modo <strong>del</strong> selvaggio per il quale simili potenze hanno peso. Infatti a ciò<br />

fanno fronte i mezzi tecnici e la ragione calcolante. Ecco cosa significa l’intellettualizzazione<br />

in se stessa».<br />

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