29.05.2013 Views

12/2010 - Università degli Studi del Molise

12/2010 - Università degli Studi del Molise

12/2010 - Università degli Studi del Molise

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Giovanni Varanese<br />

civil disegnato da Arnaud ogni individuo rientra in una classe giuridica<br />

determinata fin dalla sua nascita. Il legislatore francese riduce al minimo<br />

il numero <strong>degli</strong> status, che dovrebbero avere la funzione di proteggere<br />

dei soggetti più deboli. L’analisi di Arnaud vuole dimostrare che l’appartenenza<br />

di un individuo ad un certo status condiziona il singolo alla<br />

volontà <strong>del</strong>lo Stato che stabilisce per lui una serie di limitazioni e, talvolta,<br />

si trasforma in una ragione di estromissione <strong>del</strong>lo stesso individuo dai<br />

rapporti civili.<br />

Il Code è lo strumento <strong>del</strong>lo Stato borghese, che limita la libertà d’azione<br />

attraverso il formalismo dei contratti, stabilisce le enumerazioni <strong>del</strong>le<br />

azioni che possono compiere i proprietari e, in misura selettiva, limita<br />

le libertà dei singoli con la creazione <strong>degli</strong> status che evidenziano posizioni<br />

di vera e propria emarginazione 46 .<br />

L’insieme di queste limitazioni non è visto come la dimensione storica<br />

<strong>del</strong>l’individualismo giuridico, ma come la sua negazione e viene sottolineato<br />

tutto il carattere autoritario 47 . Nella stessa luce vanno guardati<br />

gli adattamenti e le limitazioni <strong>del</strong>lo scambio sinallagmatico nel traffico<br />

privato. Il Codice civile francese è visto come il frutto <strong>del</strong>lo scontro<br />

<strong>del</strong> diritto come concepito dai giansenisti, scettici e antirazionalisti e <strong>del</strong><br />

diritto come concepito dai giusnaturalisti moderni razionalisti e sistematici.<br />

Altro non è se non «un mito <strong>del</strong>la società moderna, la cristallizzazione,<br />

dopo mezzo secolo di ricerca da parte <strong>del</strong>la dottrina giuridica francese,<br />

di un sistema di regole di comunicazione, di scambi giuridici valevoli<br />

per un gruppo determinato» 48 , quello borghese. Il codice diventa<br />

una soluzione all’angoscia <strong>del</strong>la classe borghese 49 . Si può essere d’accordo<br />

col tentativo di smascherare l’ideologia astrattamente egalitaria celata<br />

dietro un diritto privato formalmente basato sull’uguaglianza e sulla<br />

libertà 50 , i cui pilastri sarebbero il diritto assoluto di proprietà e l’affermazione<br />

<strong>del</strong>l’autonomia privata fondata sul nudo consenso. Lo status diventa<br />

mezzo per risolvere le contraddizioni esistenti tra le definizioni <strong>del</strong><br />

codice che proclamano le grandi acquisizioni individualiste, soggettiviste,<br />

volontariste «moderne» e ciò che concretamente risulta dall’analisi<br />

46 A.-J. ARNAUD, o.c, p. 196: «il primo compito <strong>del</strong> legislatore <strong>del</strong>l’anno XII è consistito,<br />

inconsciamente nello stabilire un certo numero di status nei quali tutti i membri <strong>del</strong><br />

gruppo, senza eccezione, avrebbero dovuto rientrare (donna sposata, minore sotto tutela,<br />

straniero, assente, incapace, etc.)»<br />

47 M. BRUTTI, Alcuni usi <strong>del</strong> concetto di struttura nella conoscenza giuridica, cit., p. 787.<br />

48 A.-J. ARNAUD, o.c., p. 201.<br />

49 A.-J. ARNAUD, o.c., p. 202 ss.<br />

50 N. BOBBIO, Lettera ad Arnaud <strong>del</strong> 24 giugno 1973, in A.-J. ARNAUD, o.c., p. 14.<br />

260

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!