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12/2010 - Università degli Studi del Molise

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Nel cognome <strong>del</strong>la madre<br />

Costituzionale, è quello di superare una concezione arcaica ed ormai anacronistica<br />

<strong>del</strong>la famiglia, ancora intesa in senso patriarcale.<br />

Pertanto, il legislatore non ha ancora ritenuto preminente la questione<br />

rispetto ad altre all’attenzione <strong>del</strong>la politica.<br />

L’altra motivazione a supporto <strong>del</strong> mantenimento <strong>del</strong>lo status quo,<br />

è quella concernente l’asserita difficoltà di trovare una soluzione che riesca<br />

a risolvere il problema di contemperare il diritto all’uguaglianza dei<br />

coniugi, sancito dall’art. 29 <strong>del</strong>la Costituzione, laddove al secondo comma,<br />

lo stesso articolo fissa il principio <strong>del</strong>l’unità familiare. Quest’ultimo<br />

è stato sin qui ritenuto prevalente rispetto a quello <strong>del</strong>l’uguaglianza.<br />

Da segnalare un progetto di legge definito “progetto bandiera”, presentato<br />

dall’On. Giuliano Pisapia, di Rifondazione Comunista nel<br />

1996, con il quale si proponeva il ribaltamento <strong>del</strong> sistema mediante l’attribuzione<br />

<strong>del</strong> solo cognome materno, che ha avuto vasta eco sulla stampa<br />

e in tv.<br />

La soluzione, che voleva essere una provocazione ed una forte critica,<br />

non aveva alcuna speranza di approvazione ed avrebbe comportato<br />

uno spostamento <strong>del</strong>la discriminazione. Tuttavia, è da dire che se si<br />

vuol considerare solo lo status familiae <strong>del</strong>l’individuo, allora questo emergerebbe<br />

in maniera più veritiera attraverso il cognome materno, in grado<br />

di certificare la verità biologica <strong>del</strong>la filiazione, attraverso la proiezione<br />

esterna <strong>del</strong>la persona che dà la vita ad una specifica identità sociale.<br />

Dopo i richiami <strong>del</strong>la Corte Costituzionale e i vincoli derivanti dal<br />

diritto internazionale, si registrano ventiquattro progetti di legge.<br />

Nell’attuale legislatura, la XVI, ne giacciono ben sette, mentre sei<br />

sono quelli presentati nella precedente 67 .<br />

Le proposte provengono sia da parlamentari di maggioranza che di<br />

opposizione, e si atteggiano in maniera diversa. La sinistra si preoccupa<br />

di dare attuazione al principio di pari dignità sociale e di garantire la maggiore<br />

libertà di autodeterminazione possibile all’interno <strong>del</strong>la coppia. La<br />

destra, invece, conserva un atteggiamento più restrittivo o almeno preferisce<br />

limitare la scelta ad una sola alternativa: il doppio cognome, assumendo<br />

un atteggiamento paternalistico nei confronti <strong>del</strong> cittadino.<br />

La regola <strong>del</strong> doppio cognome rappresenta il minimo comune denominatore<br />

di tutte le proposte legislative, tra le quali possiamo distinguere<br />

quelle che non pongono regole sull’ordine <strong>del</strong>le due parti che lo<br />

compongono, quelle che prevedono l’ordine scelto dai coniugi e che ri-<br />

67 L’elenco dei progetti è disponibile sui siti istituzionali www.camera.it e<br />

www.senato.it.<br />

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