29.05.2013 Views

12/2010 - Università degli Studi del Molise

12/2010 - Università degli Studi del Molise

12/2010 - Università degli Studi del Molise

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Nel cognome <strong>del</strong>la madre<br />

più essere un pretesto di esclusione <strong>del</strong>le donne dalla partecipazione attiva<br />

alla politica, al contrario deve essere oggetto di legittimazione per una<br />

cittadinanza femminile. Riflessioni ancora, purtroppo, attualmente valide 26 .<br />

L’interesse <strong>del</strong>la de Gouges, si focalizza anche sul matrimonio, che<br />

definisce «tomba <strong>del</strong>la confidenza e <strong>del</strong>l’amore» 27 .<br />

In “Forme du contract social de l’Homme et de la Femme”, utilizzando<br />

il mo<strong>del</strong>lo di contratto politico di Rousseau, ella auspica, per il futuro,<br />

un’equa ripartizione <strong>del</strong> patrimonio familiare, il quale dovrebbe appartenere<br />

ad entrambi i coniugi e poter essere lasciato in eredità ai figli, tanto<br />

legittimi che illegittimi.<br />

Inoltre, a suo avviso, i figli dovrebbero poter scegliere fra il cognome<br />

<strong>del</strong> padre e quello <strong>del</strong>la madre, consentendo non solo la trasmissione<br />

materiale dei beni, ma anche di quella simbolica, evitando così la perdita<br />

<strong>del</strong>l’ascen denza femminile per secoli consumata.<br />

Per ironia <strong>del</strong>la sorte, proprio il giorno in cui comparirà dinanzi al<br />

tribunale rivoluzionario, il <strong>12</strong> Brumaio <strong>del</strong>l’anno II (2 novembre 1793), si<br />

realizzerà ciò per cui da tempo si batteva: i figli illegittimi potranno ricevere<br />

il cognome <strong>del</strong> padre e in alcuni casi anche ereditarne il patrimonio 28 .<br />

4. Il diritto al nome nelle convenzioni internazionali<br />

L’accento posto sul legame tra nome e identità personale, ha in par-<br />

l’universalità dei diritti si rivela una chimera, che si scontra con la realtà dei fatti: l’esclusione<br />

pressoché totale <strong>del</strong>le donne dalla Dichiarazione <strong>del</strong> 1789. Tale “inganno” viene smascherato<br />

e reso pubblico nel settembre <strong>del</strong> 1791 con la redazione <strong>del</strong>la “Dichiarazione dei<br />

Diritti <strong>del</strong>la Donna e <strong>del</strong>la Cittadina” di Olympe de Gouges. Olympe capisce come il termine<br />

homme, usato dai rivoluzionari e dai redattori <strong>del</strong>la dichiarazione <strong>del</strong> 1789, sia volontariamente<br />

lasciato all’ambiguità dei sessi. La parola homme, infatti, non è utilizzata nel suo<br />

più ampio significato di essere umano, ma sottintende il solo sesso maschile, quando addirittura<br />

non prevede restrizioni pure all’interno di questo ultimo.<br />

26 Ancora ai nostri giorni, nei quali la parità tra i generi è formalmente affermata, è<br />

senza soluzione il problema <strong>del</strong>la scarsa rappresentatività <strong>del</strong>le donne nelle sedi istituzionali,<br />

che comporta la conquista <strong>del</strong>l’agenda soltanto dei temi ritenuti meritevoli di giungervi,<br />

a parere di organismi decisionali a maggioranza maschile, che non intende rinunciare,<br />

volontariamente, a uno <strong>degli</strong> ultimi simboli <strong>del</strong>la predominanza sulle donne.<br />

27 Cahiers de doléance, cit., p. 131.<br />

28 Olympe De Gouges fu condotta sul patibolo per essere giustiziata il 3 novembre 1793,<br />

seconda donna dopo la Regina Maria Antonietta, alla quale è dedicata la sua “Dichiarazione<br />

dei Diritti <strong>del</strong>la Donna e <strong>del</strong>la Cittadina”.<br />

Le sue colpe furono: «aver dimenticato le virtù che convengono al suo sesso» e «aver voluto<br />

essere uomo di Stato», e ancora per essere «nata con una fervida immaginazione». M. R. CUTRU-<br />

FELLI, La feuille du Salut Public, p. 329, ne “La donna che visse per un sogno”, Frassinelli, 2004.<br />

279

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!