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12/2010 - Università degli Studi del Molise

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L’ermeneutica nella scienza giuridica<br />

italiana contemporanea.<br />

A proposito di due recenti volumi:<br />

I.W. KORZENIOWSKI, L’ermeneutica<br />

di Emilio Betti, Città Nuova,<br />

Roma, <strong>2010</strong>, pp. 81.<br />

AA. VV., Le idee fanno la loro strada.<br />

La teoria generale <strong>del</strong>l’interpretazione<br />

di Emilio Betti cinquant’anni<br />

dopo, a cura di Giuliano Crifò,<br />

Istituto Nazionale di <strong>Studi</strong><br />

Romani, Roma, <strong>2010</strong>, pp. 257.<br />

La Weltanschauung ermeneutica si<br />

caratterizza per il suo non fermarsi<br />

all’interpretazione <strong>del</strong> testo scritto<br />

e per il suo andare al di là di esso,<br />

proponendosi come momento di<br />

studio che privilegia il rapporto <strong>degli</strong><br />

spiriti tra loro piuttosto che tra<br />

lo spirito e la materia. E’ ormai opinione<br />

diffusa che paghi un grosso<br />

debito alla scienza giuridica, la<br />

quale permette non di universalizzare<br />

il particolare, né di particolarizzare<br />

l’universale, ma di portare<br />

nel particolare l’universale, secondo<br />

la prospettiva neo-ontologica di<br />

Nicolai Hartmann 1 . E, nella scienza<br />

giuridica, si pone come una ricerca<br />

<strong>del</strong>la verità <strong>del</strong> metodo giuridico,<br />

utilizzabile in tutti i campi<br />

<strong>del</strong> sapere, pittosto che strettamente<br />

<strong>del</strong> vero. Ciò rivela una filosofia<br />

<strong>del</strong> diritto che non ha interessi di<br />

tipo epistemologico, secondo la<br />

quale la verità è il fine <strong>del</strong>l’interpretare,<br />

ma di tipo metodologico-ontologico,<br />

poiché cerca il metodo che<br />

garantisca e giustifichi non una<br />

qualunque conoscenza, ma una<br />

615<br />

Recensioni<br />

conoscenza immediata <strong>del</strong> caso<br />

concreto.<br />

Sul fondamento di tali premesse,<br />

sempre più si tende a sostenere<br />

l’utilità di evitare che l’ermeneutica<br />

giuridica venga confusa con<br />

l’interpretazione giuridica, da un<br />

lato, e l’ermeneutica filosofica, specie<br />

quella tedesca, dall’altro 2 . A<br />

questa prospettiva, dando ad essa<br />

grande rilievo con dovizia di citazioni<br />

3 , si ispira dichiaratamente<br />

Ireneusz Korzeniowski, il quale<br />

accetta pienamente la tesi secondo<br />

la quale l’ermeneutica giuridica è il<br />

fondamento teorico <strong>del</strong>l’ermeneutica<br />

filosofica e non è vero il contrario<br />

4 . Tale prospettiva è condivisa<br />

ormai comunemente anche nel volume<br />

sul cinquantennale <strong>del</strong>la pubblicazione<br />

<strong>del</strong>la Teoria generale <strong>del</strong>l’interpretazione<br />

5 di Emilio Betti da<br />

autori come Giuliano Crifò, Vincenzo<br />

Marinelli, Paolo Mari. E’ proprio<br />

nel mondo giuridico, infatti, che si<br />

definiscono, nell’applicazione di<br />

un metodo interpretativo alla realtà<br />

concreta e fattuale, i concetti filosofici<br />

di precomprensione critica<br />

e di circolarità ermeneutica 6 .<br />

La ricerca <strong>del</strong>la verità, in continuo<br />

disvelamento nello spazio e in rapporto<br />

costante con il tempo fisico,<br />

garantisce la possibilità adeguativa<br />

<strong>del</strong>l’oggetto interpretato alla<br />

storia e ai suoi contenuti linguistici,<br />

permettendo di scegliere tra<br />

un’ermeneutica ispirata al pensiero<br />

debole e un’ermeneutica forte,<br />

veritativa , che abbraccia il metodo<br />

interpretativo.

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