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IL PENSIERO ADOLESCENTE DI HITLER - Gigliolazanetti.eu

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adeguato per consentire agli individui di essere disciplinati, ma al tempo stesso liberi e<br />

creativi. La libertà e la creatività non sono rigidamente contrapposte alla disciplina e la<br />

disciplina non sopprime necessariamente la libertà. Viceversa, la disciplina è alla base<br />

dell’efficienza e consente il massimo della creatività quando non è repressiva, bensì<br />

autoresponsabilizzante.<br />

Come si potrà constatare nel paragrafo: “L’amor patrio e l’esaltazione nazionale”, la<br />

formazione dell’individuo deve indicare i “veri eroi” come fulgidi esempi che stimolano<br />

l’orgoglio nazionalistico. L’individuo è considerato completamente in funzione della nazione<br />

e del nazionalismo. L’educazione deve trasformare gli individui “in utili componenti della<br />

comunità nazionale”<br />

In tale prospettiva, come vengono valutate le potenzialità individuali, le risorse e i<br />

talenti di cui ciascun individuo dispone?<br />

Le capacità individuali<br />

È interessante considerare come le capacità individuali vengano considerate in modo<br />

diverso, a seconda dei regimi politici vigenti. Ad esempio, Hitler aveva una determinata<br />

concezione delle capacità e la espresse nel Mein Kampf:<br />

Soltanto in un secondo momento lo Stato nazionale deve agevolare la formazione del<br />

carattere. È chiaro che le qualità peculiari dell’individuo sono innate in esso: chi è egoista, resta<br />

sempre tale, chi è idealista, lo sarà sempre. Ma fra i temperamenti delineati con massima chiarezza vi<br />

sono milioni di temperamenti, incerti, disorientati, vaghi. Il criminale nato rimarrà sempre un<br />

criminale: ma moltissimi uomini che hanno solo una certa tendenza al crimine, possono trasformarsi,<br />

con un’adeguata educazione, in utili componenti della comunità nazionale. Al contrario, una<br />

educazione inadatta, può fare pessimi elementi di caratteri vaghi. Durante la guerra fu spesso<br />

lamentato che il nostro popolo non sapesse tacere. E per questo fu difficile nascondere al nemico<br />

segreti anche di grande interesse. Ma chiediamoci una cosa: che cosa ha fatto prima della guerra,<br />

l’educazione tedesca, per insegnare al popolo il silenzio?<br />

E sfortunatamente, proprio nella scuola la piccola spia non fu spesso preferita ai suoi silenziosi<br />

compagni? Non si ritenne, e non si ritiene la denuncia come una encomiabile sincerità, e il silenzio<br />

come biasimevole testardaggine? Si è forse tentato di rappresentare il silenzio come una meravigliosa<br />

qualità virile? No, perché per la nostra moderna educazione scolastica queste sono stupidaggini. Ma<br />

queste stupidaggini costano allo Stato milioni di marchi di spese giudiziarie, perché il novanta per<br />

cento dei processi di calunnia avvengono soltanto perché non si sa tacere. Parole dette senza pensarci,<br />

vengono ripetute con altrettanta mancanza di serietà, la nostra economia è ininterrottamente<br />

deteriorata dallo sviluppo di importanti complessi di fabbricazione, e anche silenziosi piani di difesa<br />

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