IL PENSIERO ADOLESCENTE DI HITLER - Gigliolazanetti.eu
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La vita interiore<br />
Verso la fine di maggio del 2004 la maestra di storia di mio figlio ha tenuto alcune<br />
lezioni ai bambini sulla vita di Anna Frank, leggendo e commentando loro alcune pagine del<br />
Diario. Mio figlio, affascinato dalla lettura che la maestra faceva a scuola, ha voluto comprare<br />
il libro .<br />
La prima edizione del Diario subì tuttavia non pochi tagli, ritocchi, variazioni. Ora il<br />
testo è restituito alla sua integrità originale, e ci consegna un’immagine nuova: quella di una<br />
ragazza vera e viva, ironica, passionale, irriverente, animata da un’allegra voglia di vivere, già<br />
adulta nelle riflessioni: “Sono felice di natura, - scriveva Anna – mi piace la gente, non sono<br />
sospettosa e voglio vedere tutti felici e insieme”.<br />
Quando Anna inizia il suo diario, nel giugno 1942, ha appena compiuto tredici anni.<br />
Poche pagine, e all’immagine della scuola, dei compagni e di amori più o meno<br />
immaginari, si sostituisce la storia della lunga clandestinità:giornate passate a pelare patate,<br />
recitare poesie, leggere, scrivere, litigare, aspettare e temere il peggio. “Vedo noi otto<br />
nell’alloggio segreto come se fossimo un pezzetto di cielo azzurro circondato da nubi nere di<br />
pioggia”, ha il coraggio di scrivere Anna, che ha voluto e saputo lasciare testimonianza di sè e<br />
dell’esperienza degli altri clandestini, obbedendo a una sicura vocazione di scrittrice. Anna ha<br />
descritto meravigliosamente anche i turbamenti, gli interrogativi, i dubbi e le irriverenze tipici<br />
degli adolescenti.<br />
La sera del primo giorno di esame di quinta elementare, mio figlio raccolse i libri e i<br />
giochi che intendeva portarsi al mare. Quando prese in mano il libro di Anna con la sua foto<br />
radiosa stampata sulla copertina, di sorpresa esclamò: “Mamma, hai il suo stesso sorriso!”.<br />
Poter sorridere come lei avendo ben più di13 anni è di buon auspicio per le<br />
generazioni future. Avere un inguaribile ottimismo, malgrado tutto, non è tanto e solo una<br />
dote di “natura”, ma soprattutto una “filosofia di vita” e la ferma convinzione che il mondo<br />
può essere cambiato nella misura in cui abbiamo affrontato e appreso a controllare i nostri<br />
“draghi interiori “ prima di cimentarci a combattere quelli esterni.<br />
Gandhi ha scritto: “ Domare le passioni sembra a me assai più difficile che conquistare<br />
il mondo con la forza delle armi” E, in effetti, la lotta dell’adolescente per crescere e diventare<br />
adulto,comporta l’incontro-scontro con i propri “draghi interiori”<br />
La vita interiore può anche essere di una notevole povertà negli individui normali che<br />
vivono soltanto “al di fuori”, senza porsi problemi; o anche in tutti quelli che, per ragioni di<br />
carattere nevrotico, hanno paura di approfondire i propri pensieri e fuggono da sè.<br />
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