IL PENSIERO ADOLESCENTE DI HITLER - Gigliolazanetti.eu
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Per contro, Chirac propone:<br />
“IMPUNITA’ ZERO” per la microdelinquenza;<br />
LAVORO E PENSIONE: più libertà nelle scelte;<br />
IMPOSTE: drastici tagli.<br />
Questi i cavalli di battaglia del gollista Jacques Chirac, che propone ai francesi<br />
quindici “contratti”: la guerra alla criminalità è al primo posto. Oltre al rilancio della scuola<br />
pubblica, Chirac vorrebbe offrire la possibilità di andare in pensione anche prima di 60 anni<br />
“senza pesanti penalizzazioni”, auspicando flessibilità sul lavoro, promettendo una forte<br />
diminuzione del fardello fiscale, senza mettere in discussione la popolare legge sulla<br />
settimana lavorativa ridotta a 35 ore, fiore all’occhiello del governo Jospin e spauracchio della<br />
Confindustria. E ancora abolizione del canone televisivo e riduzione in modo sostanziale delle<br />
tasse sulla successione (adesso del 40 per cento).<br />
Nella trasmissione “Porta a porta” che si è tenuta il 22 aprile 2002 si è dibattuto il<br />
risultato elettorale francese con l’intervento di Maurizio Gasparri, ministro delle<br />
Comunicazioni, Fausto Bertinotti, segretario di Rifondazione comunista, Umberto Bossi,<br />
ministro per le Riforme e leader della Lega e Cesare Salvi dei DS. È stato invitato anche un<br />
giornalista del giornale francese “Le Figaro”. Si è parlato di sconcerto, polemica,<br />
preoccupazione per la vittoria dell’ultranazionalista Le Pen, con il 16,86% dei voti, su Jospin,<br />
che è l’uomo più stimato della quinta repubblica e ha guidato socialisti, comunisti e verdi per<br />
cinque anni.<br />
Il crollo dei consensi nei quartieri periferici e l’assenteismo del 30% dei francesi, che<br />
non vanno a votare perché dicono che non si riconoscono, porta a pensare ad una sinistra<br />
incapace di guadagnare il consenso popolare e di avere un’identità e un ruolo. D’altro lato,<br />
Chirac e Jospin sembrano non differenziarsi nel programma e ciò ha probabilmente creato<br />
ulteriore confusione.<br />
In effetti, abbiamo potuto vedere compagini governative di destra e di sinistra dedite<br />
essenzialmente alla stessa politica. La coabitazione fra Chirac e Jopsin ha acuito<br />
quest’impressione. Di colpo la differenza fra destra e sinistra è stata cancellata, aprendo le<br />
porte a nuovi divari.<br />
I sondaggi dei mesi precedenti alle elezioni lo testimoniano. Che cosa rivelavano? Che<br />
il 75 per cento dei francesi trovava i programmi di Chirac e Jospin poco diversi o quasi uguali<br />
(Libération, 22 marzo). Che il 56 per cento degli elettori era poco o per nulla interessato<br />
dall’elezione presidenziale (Libération, 15 marzo). Che sei francesi su dieci, di ogni categoria,<br />
giudicavano superata la barriera destra/sinistra (Le Nouvel Observat<strong>eu</strong>r, 14 febbraio). E<br />
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