IL PENSIERO ADOLESCENTE DI HITLER - Gigliolazanetti.eu
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elativo vantaggio che ha per un determinato popolo, e non dalle qualità che gli sono attribuite nel<br />
mondo. Questo giudizio relativo può essere formulato subito e bene, invece il giudizio sul valore<br />
assoluto difficilmente si può dare, poiché è limitato non più solo dallo Stato, ma anche dalla validità e<br />
dal livello morale di una nazione. Perciò, se si parla di un supremo compito per lo Stato, non si deve<br />
tralasciare che il supremo compito si trova esclusivamente nella nazione, alla quale lo Stato deve<br />
soltanto facilitare, con la coesione della propria esistenza, una libera evoluzione. E se pensiamo a<br />
come debba essere l’aspetto dello Stato adatto a noi tedeschi, dobbiamo prima capire bene quali<br />
uomini lo Stato debba avere e a quale meta debba tendere. Sfortunatamente, la nostra nazione tedesca<br />
non è più basata su un nucleo razziale organico.<br />
Il processo di fusione dei tanti caratteri primordiali non è tanto evoluto al punto di poter<br />
parlare di una nuova razza da esso costituita.<br />
Al contrario! Gli avvelenamenti del sangue subiti dalla nostra nazione, particolarmente dopo<br />
la guerra dei trent’anni, corruppero non solo il sangue, ma anche l’anima tedesca.<br />
Le frontiere aperte della nostra patria, il fatto di basarsi sull’aiuto di stranieri lungo le terre di<br />
confine, ma specialmente il frequente ingresso di stranieri nel nostro Reich, ingresso ripetuto, non<br />
permisero che si attuasse una totale fusione. Non si creò una nuova razza ma le caratteristiche razziali<br />
rimasero vicine, con la conseguenza che, specialmente nei momenti sfavorevoli, quando ogni popolo è<br />
solito riunirsi, il popolo tedesco si sparpagliò in tutti i versi. Gli elementi razziali sono differentemente<br />
disposti a strati, non solo nelle differenti regioni, ma pure in ogni singola regione. Vicino a individui<br />
nordici ci sono individui orientali, vicino agli orientali dinarici, individui occidentali, e fra tutti,<br />
mescolanze umane. 13<br />
Una coesione basata sulla razza e non sulla cultura<br />
Il supremo compito dello Stato, in definitiva, prevede una coesione basata sulla razza e<br />
non sulla cultura o, meglio, sull’interscambio culturale, visto che è proprio l’apprezzamento<br />
estetico-letterario delle opere di artisti e scrittori provenienti dai più diversi paesi a creare una<br />
sintonizzazione psicologica e un humus di accettazione del diverso, percepito come una<br />
risorsa e non come una minaccia per la propria identità e integrità. Hitler parla del caso in cui<br />
un essere di una razza si unisse ad uno di razza inferiore per cui “ne deriverebbe prima un<br />
deterioramento poi un infiacchimento di discendenti di fronte ad altri esseri rimasti puri”. 14<br />
Anche la lingua ha la funzione di creare coesione tra i membri della “razza pura”.<br />
Hitler osserva che il pangermanesimo, con l’imposizione della lingua tedesca, poteva<br />
germanizzare una terra, mai gli uomini. La nazione, secondo Hitler, o meglio la razza, non<br />
13 Ibidem, pp. 23-24<br />
14 Ibidem, p. 28<br />
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